Sono stata adottata qualche anno dopo che ero nata, sono stata fortunata, sono stata amata e sono cresciuta felice tra calore e colori. Ho conosciuto la mia storia che ero già grandicella e senza togliere neanche un filo di bene a mia madre e mio padre che m’avevano cresciuta non ho avuto più pace.
Piero D'Errico
Ero stato invitato ad un convegno presso l’ università di Bari, dove si sarebbe parlato di “immigrazione”. Non sarei mancato per nulla al mondo, non aspettavo altro, alla presenza del Magnifico Rettore, di un assessore in rappresentanza della Regione, della preside della facoltà di sociologia e
“Ti lascio Alice per un po’. Giusto il tempo di fare un paio di commissioni urgenti. Ci vediamo più tardi”. Ed io, la cugina più grande, per tutti Annì, da pronunciare con inconfondibile accento francese, mi trovai con la cuginetta più piccola a dover trascorrere la mattinata.
Natale a Dubai era il sogno della mia vita e quell’anno finalmente lo stavo realizzando. Un po’ prima di mezzanotte ero al settantacinquesimo piano di quel grattacielo su cui si poggiavano tutte le stelle del cielo di Dubai. Da lì si vedeva tutta la città avvolta da luci e colori straordinari.
Diamine a quella BELVEDERE che per in po’ non mi staccava i bottoni del cappotto. Non ne passavano tante anzi erano abbastanza poche e rare le macchine in circolazione e forse per questo, quella volta senza pensare, mi staccai dalla mano di mia madre e feci per
“Fu intorno agli 80 anni che cominciai ad avvertire l’ebbrezza della mia inutilità, fu proprio intorno a quegli anni che cominciai a sentirmi leggermente vecchio. Ero precisamente nell’età in cui ti fanno passare avanti, ti fanno sedere,
Al netto della paura per una improbabile dittatura o nella migliore delle ipotesi del pericolo dell’uomo solo al comando. Al netto delle Borse, dello Spread, del PIL e del fallimento di otto banche. Al netto dell’appoggio delle Ambasciate, dei giornali italiani e stranieri, dell’Europa,
Ci salutammo con tanti bei progetti, tante belle parole, percorrendo sommariamente tutte le occasioni che ci avrebbero fatto incontrare di nuovo. -Ci vediamo- feci io. -Senz’altro – rispose lui.Da quel ci vediamo in poi, passarono vent’anni. Tutte le occasioni che avevamo immaginato, per un motivo o per un altro saltarono.
L’appuntamento era alle otto di sera, più o meno. Ma già un paio d’ore prima si cominciava a notare un insolito fermento davanti al luogo dell’appuntamento: BAR DELLE ROSE. Capannelli di persone già in attesa, altre arrivavano lentamente ed andavano ad aggiungersi ai presenti.
Era più o meno un vicino di casa, ma per questione di rispetto, non lo chiamai per nome, gli feci: – Geometra – ma niente. Aveva sotto il braccio, una decina di quotidiani e qualche settimanale, un cappotto di marca, ed era circondato da una gruppetto di affezionati che gli parlavano,
Il fatto che per la terza volta consecutiva ci avviamo al voto “anticipatamente” la dice lunga sulle condizioni politico-amministrative della città. Assenza di “mediazione” e soprattutto assenza di leadership emergente capace di meritare un dovuto rispetto e capace di
Per arrivarci una stradina da far paura, stretta e tortuosa, con salite e discese. E intorno uno spettacolo da togliere il respiro. Per strada notai qualcosa che mi fece pensare, come un camper parcheggiato al “bordo estremo” di un precipizio di cui non si vedeva la fine,
Se c’è un lato serio in ogni “campagna elettorale” è l’immancabile presenza a fianco del candidato sindaco o di qualche candidato con più ambizioni, di una figura che per comodità chiamerò in seguito “ factotum”. Di lui non si conoscerà mai il reale peso politico, sarà sempre schivo dal mettersi in lista,
Era il solito settembre, il fresco che arrivava e lo studio che ricominciava. Io e il mio amico, avevamo “fatto” un concorso in una città del nord, l’ennesimo, e tornavamo al nostro paese. Eravamo entrambi abbastanza "felici” il concorso era andato abbastanza bene e
Mi raccontano che le migliori intelligenze di “questo paese” e anche di “fuori paese”, sono già impegnate in questi giorni e lo saranno anche nei prossimi a scrivere il programma elettorale che sarà approvato dai Direttivi dei singoli partiti che formeranno le coalizioni,
Stavamo vivendo gli anni più belli, eravamo dentro un periodo che non avremmo dimenticato per tutta la vita e che sarebbe rimasto lì, inchiodato per sempre nella mente ad emozionare, a commuovere, stupire. Eravamo in quegli anni e non lo sapevamo, neanche ce n’eravamo accorti e forse non lo immaginavamo.
Già si sentono in giro le prime voci di autocandidature in attesa di vedere se saranno accolte con favore e con quanto calore. C’è qualche altro invece che aspetta che siano altri (in accordo) a lanciare la “sua” candidatura. Farà finta di non volere, di non essere interessato, di essersi estraniato.
Io non so come sarebbe cambiata la mia vita se solo avessi studiato un po’ di più o avessi almeno avuto “ voglia di scuola” un po’ di più. Forse sarebbe cambiata completamente o forse no, semplicemente.
Settembre porta con se quell’insopportabile lentezza con cui si svuotano località e spiagge. Settembre chiude a malincuore l’estate, chiude con malinconica tristezza quel periodo che si aspetta per un intero anno e che visto da settembre sembra troppo distante, troppo lontano.
La voglia o forse la speranza, di essere competitivo, innovativo e anche un po’ trasgressivo, mi portò a riparare di sana pianta la bicicletta GRAZIELLA anni ’60 che ancora avevo parcheggiata in cantina.
La ripararono così bene che sembrava nuova appena uscita dal negozio, pezzi e colori tutti originali.