Piero D'Errico

23.10.2012

Mi avevano aspettato affacciati al balcone per tutta la mattina e quando mi videro arrivare stanco, sudato e con quel borsone che ormai non riuscivo più a reggere, mi corsero incontro per le scale abbracciandomi e facendomi mille domande. Ero a casa, avvolto dal calore dei miei familiari e dal profumo di cucina delle grandi occasioni. Ripresi la mia vita da dove l'avevo lasciata e ben presto la paura che avevo, di trovare cambiate troppe cose, fu sostituita dalla gioia d'aver trovato tutto come prima, come avevo lasciato.


19.10.2012

Una mattina come tante, la fatica di alzarsi, la paura di far tardi, la colazione fatta in fretta, qualche amica che già aspetta. Le raccomandazioni di sempre, poi il saluto di ogni mattina ai genitori. Nell'aria tutta l'allegria, la spensieratezza e la gioia che avere 16 anni ti dà. Doveva essere proprio un bel giorno, la bella stagione era finalmente arrivata, la scuola quasi finita, nell'aria fresca e profumata di quell'età e di quel mattino tanti pensieri, tanti desideri, tanti misteri .


05.10.2012

Partii "militare" qualche giorno prima del mio onomastico. Lasciavo il mare e il sole alle mie spalle su quel treno che per la prima volta mi portava per così tanto tempo e così lontano da casa. Arrivai in una caserma del NORD che piovigginava, mi fu assegnata una divisa, una branda e un fucile per combattere una "guerra finta". Sveglia, alza bandiera, esercitazioni e allarmi. Mensa, spaccio e libera uscita. Poi lettere da spedire e lettere da aspettare e l'attesa di un permesso o di una licenza che tardava ad arrivare.


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