Campagna elettorale, il factotum

Se c’è un lato serio in ogni “campagna elettorale” è l’immancabile presenza a fianco del candidato sindaco o di qualche candidato con più ambizioni, di una figura che per comodità chiamerò in seguito “ factotum”. Di lui non si conoscerà mai il reale peso politico, sarà sempre schivo dal mettersi  in lista, ma sarà sempre al centro di ogni  occasione a parlare già di scenari futuri e di fantapolitica non appena si accorgerà di qualcuno disposto ad ascoltarlo.
Insomma il factotum ha il compito di “collettore”  tra il pubblico votante e il candidato aspirante. Quello che in apparenza fa tutto lui,  che è informato su tutto, che prepara strategie, che fa proiezioni, prefigura soluzioni. Che fissa appuntamenti, prende appunti, che dà per cose fatte cose mai cominciate, che prepara sagre e feste, spuntini e buffet.
Il primo a raccontare in giro di qualche probabile adesione e di qualche incomprensibile defezione. E per finire sa sempre chi vota chi. Spunteranno tra un po’ in coincidenza con l’inizio dei riti propiziatori che precedono la campagna elettorale e la attraverseranno tutta sino alla fine quando sapranno se hanno vinto o perso.
In caso di vittoria tutto il merito sarà loro, in caso di sconfitta conoscono già il colpevole o i colpevoli. Saranno sempre sul palco o in prima fila davanti al palco, accompagneranno il  loro “sindaco” di qua e di là col mezzo proprio difendendolo al passaggio dagli aficionatos che cercheranno di strappargli una copia del programma.
Avranno sempre un pronostico a portata di mano e il loro  sindaco sarà sempre un punto avanti nei sondaggi.
Per farsi bello e mantenere intatta fiducia e posizione, il factotum non si farà scrupoli nel raccontare qualche bugia o qualche intrallazzo per mettere in cattiva luce chi minaccia il suo ruolo, eliminare la concorrenza. Porterà il candidato sindaco in una affollata riunione di condominio a prendere impegno solenne ( come del resto i suoi predecessori) a progettare un piano di recupero del terreno antistante la palazzina che ovviamente sarebbe stato pulito, alberato e attrezzato appena  eletto.
Poi alcune richieste personalizzate, l’avvicinamento del figlio carabiniere, l’assegnazione di un alloggio popolare, la concessione di una licenza o altro.
Poi qualche richiesta più bizzarra come quella di una quasi sessantenne che vorrebbe l’interessamento del sindaco per andare a “ UOMINI E DONNE”  e maritarsi con un suo coetaneo che già tiene d’occhio durante le puntate. Dopo tanti impegni presi che il factotum da già per fatti e realizzati, parte l’applauso che lo stesso factotum aveva concordato con uno che conosceva e se ne va via prendendo sottobraccio il suo sindaco a sua volta felice per aver preso   altri voti.
Poi lo porterà  in un BAR CENTRALE  in un’ora di punta, lo presenterà e  offrirà a bere a tutti i presenti. Se tutto andrà bene avrà modo di rifarsi. Il messaggio sarà chiaro: il futuro sindaco è alla portata, uno di noi e poi con  quella breve chiacchierata ha avuto modo di sottolineare la piena disponibilità anche dopo l’ elezione a rimanere lo stesso.
Se poi nel corso del mandato, il factotum avrà per se o per altri qualche nascosto desiderio cercherà di realizzarlo, di approfittare dell’occasione e della situazione, se non altro per dare un senso a tutto quello che ha fatto. La sua sorte sarà indissolubilmente legata a quella del suo  leader, tra di loro non sono previste divergenze di alcun tipo, il factotum si limiterà a diffondere e difendere tutto  l’operato  con la solita  creanza, la solita eleganza, lo solita intelligenza, la solita obbedienza.

Mercoledì, 2 Novembre, 2016 - 00:07