Si muore. A 100 anni è qualcosa che si attende. È l'unica strada che accomuna tutti gli esseri viventi. La differenza la fa la dignità con cui si abbandona questa vita. Quella che sulle spalle porta il peso di altre morti, è vita dignitosa? E se quelle morti non hanno avuto nemmeno il rispetto del pentimento, di che vita si può parlare? Non giudicare, se non vuoi essere giudicato.
Valentina Chittano
Diamo i numeri. Non in termini di follia (a questo ci pensano già abbastanza in tanti), ma nel vero senso della parola. Con 228 voti favorevoli, 57 contrari e 108 astenuti, giovedì sera la Camera ha approvato la legge contro l'omofobia e la transfobia. Il provvedimento è passato con i voti del PD e di buona parte di Scelta Civica.
L'essenziale. Ciò che ti fa dire "Gesù Cristo ti ha salvato" e niente di più. Che ti ricorda che i ministri della Chiesa devono essere soprattutto ministri della misericordia. Non lassisti, ma neanche rigoristi. La loro missione è quella di annunciare questa verità di fede. Stop.
Pensi di fare una cosa? Falla, senza rimandare. Il pensiero si affievolisce se non gli si trova un posto preciso in cui attecchire. Ed è bello quando quel posto è una macchina in cui si prende e si va. Non è necessario il viaggio della vita. Basta concedersi quelle piccole cose che spesso si vogliono fare, ma a cui non si trova mai la motivazione giusta. Vedere una mostra di fotografia. Volevo fare semplicemente questo. Poco importa dover percorrere quasi cento km per andare a sbirciarla
GALATINA - Chi scrive è reduce da mezzo pancake alla nutella con cioccolato bianco, ma l'eccesso di zuccheri dovuto a questo spuntino fuori orario non ha tolto dalla sua mente l'immagine di uno strano personaggio in giacca e bermuda a colloquio con Rebecca Arnold. La fotografa di origine tedesca, ma residente a New York, esponeva ieri sera alcune sue opere presso la Art&Ars Gallery di
GALATINA - Capace di lasciare senza fiato. Di certo non Fabrizio Bosso che con quella tromba ha dialogato senza sosta, quasi volesse raccontare attraverso di lei, a pieni polmoni, una vita intera fatta di note e sound. Ma il pubblico sì. E lo ha fatto alla sua maniera, senza i fronzoli di chiacchiere di circostanza. Lo ha fatto cantando. La risposta è stata esaltante, piena.
Richiamo di sirene dal canto ammaliatore, calamita di cristallo. Mare, il tuo fascino non si adombra, neanche tra onde e marosi. Ma poi quasi ti ribelli a chi sfida la tua grandezza. E cala un velo nero su una domenica d'agosto. Coraggio o incoscienza? Forse solo animo generoso, di quelli che non guardano a sé, ma sempre al di là del proprio naso.
Dico lutto e penso al silenzio. Dico dolore e penso alle lacrime. Niente obiettivi che insistono su corpi senza vita uno accanto all'altro, niente flash che stordiscono smorfie di incredulità e sgomento accanto a bare poste come pezzi di domino. Abbattuti, uno dietro l'altro.
Ego, per gli amici. Ammesso che io ne abbia. Mah, sì! In fondo come chiamereste la gente che mi circonda? Sono tutti amici, soprattutto se sanno come mettermi al centro dell'attenzione, se in qualche modo mi fanno sentire il bisogno che hanno di me. Ma all'atto concreto, che non mi chiedano di sporcarmi le mani! Che non mi riempiano di lamentele, di chiacchiere sulle difficoltà da affrontare.
Il coraggio non è degli eroi. Il coraggio è umile e silenzioso. Ha il profumo del mare, la consistenza del sangue, il rumore di una sciabola che taglia l'aria prima di affondare nella carne. Quelle ottocento teste mozzate non si aspettavano onori e gloria rifiutando di rinnegare Dio, di rinnegare se stessi. Il coraggio dei martiri idruntini oggi è santo. Anche ieri lo era. Senza folle di curiosi,
Voglio trovare un senso a un'emozione. Perché un senso, senza dubbio, in questo caso ce l'ha. È quello scritto negli occhi di Francesco, 8 anni; è quello scritto nel suo secondo nome, Vasco. Sì, Vasco, proprio come il cantautore emiliano. È quello scritto in un incontro che è stato importante. "Desideravo tanto che mio figlio stringesse la mano a Vasco - dice Francesco Martines - per fargli vivere
Uno scrittore colombiano ci mette in guardia: "Il mistero è meno inquietante del fatuo tentativo di eliminarlo attraverso spiegazioni stupide". Cosa si nasconderà davvero dietro le parole di Nicolàs Gòmez Dàvila? Forse è il caso di chiedere a Marco Berry, Jane Alexander, Lucilla Agosti, Andrea Pinketts e agli altri inviati speciali della trasmissione "Mistero" di Italia Uno.
Ma solo per declinarlo al femminile. L’energia e l’autorevolezza di Laura Boldrini non fanno di certo pensare a una donna delicata. Nè tanto meno a una mente che vuole nascondersi dietro i cliché che accompagnano il gentil sesso. L’ex portavoce dell’Alto Commissariato Onu per i rifugiati è stata scelta tra le fila di Sel come nuovo Presidente della Camera dei Deputati. Il fascino delle parole
"Fino alle 9 tutto calmo, vista la pioggia. Poi la gente ha iniziato a confluire, ma senza particolari allarmismi per la circolazione". Non la pensano per niente come Antonio Orefice, comandante dei vigili urbani di Galatina, le centinaia di persone che hanno deciso, a questo punto coraggiosamente, di imbarcarsi nell'avventura del giovedì mattina, sperimentando la nuova ubicazione del mercato settimanale.
Il traffico è paralizzato. E non solo nella zona dove sono dislocate le bancarelle. Le file di macchine a passo d'uomo iniziano addirittura da viale Kennedy, bloccando già piazzale stazione e rendendo impraticabile la via per Lecce.
Rosso o blu,
marchiato dalle stelle,
il futuro è un tabù
e ne vedremo delle belle.
Auguri, don Giuseppe. Cent'anni di confronto con la storia, una chiamata alla quale hai risposto con tutto te stesso quando eri in vita. Chiamata alla quale stai rispondendo ancora, lasciando in eredità a noi l'obbligo di costruire uno Stato che punti alla felicità dell'uomo.
Facce di cartone e fori per guardare. Senza farsi guardare. Essere un altro nei giorni in cui è concesso. Perché ogni scherzo vale.
Poi cenere che sul capo non purifica il cuore e sei un altro anche quando non potresti. Perché per il resto dell'anno lo scherzo non vale.
"Ho fatto questo" dice la mia memoria. "Non posso aver fatto questo" dice il mio orgoglio e resta irremovibile. Alla fine, è la memoria a cedere. Questo pensiero è attribuito al filosofo tedesco Nietzsche. L'odore acre del nichilismo si avverte in toto. E chissà di quale decadenza avrebbe parlato se avesse conosciuto gli orrori del nazismo.
"..Nessuno andava a vedere quale groviglio di male o di pianto, o quale esterna sofferenza l'avesse portata a quella decisione. E così, anche se noi dovevamo rigare dritti come soldati, e fingerci contenti, seguitavamo a morire giorno per giorno, senza che gli altri se ne accorgessero..".Leggetelo poco a poco. "L'altra verità" di Alda Merini non è uno di quei diari che fanno compagnia.
Mi hanno detto che la pace è un sogno, di quelli da fare con gli occhi aperti. Di quelli che, con la testa poggiata sul cuscino, mettono in trambusto tutta la nottata. Lo credo anch'io.
Mi hanno detto che la pace è una conquista, ogni anno più vicina, ogni anno sempre più lontana perché a una mano tesa risponde un'altra armata. Lo credo anch'io.