Ogni scherzo

Facce di cartone e fori per guardare. Senza farsi guardare. Essere un altro nei giorni in cui è concesso. Perché ogni scherzo vale.
Poi cenere che sul capo non purifica il cuore e sei un altro anche quando non potresti. Perché per il resto dell'anno lo scherzo non vale.
Di ironico alla falsità concedo a malapena la grandezza di un coriandolo e la consistenza delle stelle filanti. Poltiglia di colori che sbiadiscono in fretta sulle strade bagnate.
Maschere sugli scranni della politica addormentata su vecchie convinzioni e interessi privati, mentre fuori dai Palazzi si annaspa negli interrogativi.
Maschere di gioia sull'invidia di chi ti vede crederci, nonostante tutto.
Maschere di bontà sulle chiacchiere inconcludenti.
Maschere di innovazione su proposte inesistenti. Perché il "fare altro" è sempre dovere di "altri", mai un impegno proprio.
Maschere di sapienza su chi ha la polvere delle biblioteche sulla giacca, ma non conosce l'uomo e il vivere sociale.
E se quest'anno valesse lo scherzo della verità? Niente abiti a pois o luccichii abbaglianti, niente martelli di gomma e scarpe lunghe con i pon pon. Qualche giorno per essere chi si è, per lasciare visibili i difetti. Per vedere se ci piacciamo ugualmente. E se piacciamo agli altri.
Non rimanga troppo deluso chi si scoprirà solo o circondato meramente dalle illusioni costruite con la viltà.
Dai, a Carnevale ogni scherzo vale. Può rifarsi subito dopo. Ritornare alla sua faccia di cartone. E di bronzo.

Sabato, 2 Febbraio, 2013 - 00:08