Al cambiamento abbiamo messo i tacchi
Ma solo per declinarlo al femminile. L’energia e l’autorevolezza di Laura Boldrini non fanno di certo pensare a una donna delicata. Nè tanto meno a una mente che vuole nascondersi dietro i cliché che accompagnano il gentil sesso. L’ex portavoce dell’Alto Commissariato Onu per i rifugiati è stata scelta tra le fila di Sel come nuovo Presidente della Camera dei Deputati. Il fascino delle parole con cui ha salutato tutti dopo la sua nomina è nella determinazione con la quale tutta la sua esperienza di cinquantenne, che ha visto e operato in ambiti difficili, ha sottolineato obiettivi importanti.
“Quest’Aula dovrà ascoltare la sofferenza sociale. Di una generazione cha ha smarrito se stessa, prigioniera della precarietà, costretta spesso a portare i propri talenti lontano dall’Italia. Dovremo farci carico dell’umiliazione delle donne che subiscono violenza travestita da amore…Dovremo stare accanto a chi è caduto senza trovare la forza o l’aiuto per rialzarsi…Dovremo dare strumenti a chi ha perso il lavoro o non lo ha mai trovato..”.
Scrollarsi di dosso ogni indugio e lavorare perché la Camera diventi la casa della buona politica. Un impegno non da poco, promosso dopo aver nominato Aldo Moro, i morti per mano mafiosa e il sacrificio di tutti coloro che hanno dato la vita per la democrazia.
Sobri e trasparenti per l’unità di un Paese, come l’Italia, in cui è più che mai necessario un salto. Non per gettarsi dall’ennesimo dirupo sul nulla, ma per calarsi in una realtà nuova. Di opportunità.
Stiamo puntando su di te, Laura. Ci crediamo.
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