“Continueremo a baciarci senza pensarci”

Diamo i numeri. Non in termini di follia (a questo ci pensano già abbastanza in tanti), ma nel vero senso della parola. Con 228 voti favorevoli, 57 contrari e 108 astenuti, giovedì sera la Camera ha approvato la legge contro l'omofobia e la transfobia. Il provvedimento è passato con i voti del PD e di buona parte di Scelta Civica. Praticamente si punta ad aggiungere l'aggravante dell'omofobia alla già esistente legge Mancino (1993) che condanna gesti, azioni e slogan aventi per scopo l'incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici religiosi o nazionali.
Evviva! Finalmente anche l'Italia si smuove dal torpore in un ambito così controverso... E no, un attimo. Qui si parla anche di sub-emendamento. "Non costituiscono discriminazione la libera espressione di convincimenti o opinioni riconducibili al pluralismo delle idee espresse all'interno di organizzazioni di natura politica, culturale o religiosa". Quindi? Cosa vuol dire? Se ho la tessera di un partito posso dire che mi fa schifo un transessuale? Se sono una catechista o un capo scout posso affermare che chi ama qualcuno del proprio sesso è l'incarnazione del diavolo?
Chi sostiene la norma è convinto che questa non intacchi l’efficacia della legge nel punire violenza e anche reati come la diffamazione. Secondo gli oppositori invece si soffoca in gola un grido che ancora fa fatica a uscire fuori.
E mentre i grillini tra i banchi della Camera si baciano l'un l'altro per protesta, uomo con uomo, donna con donna, chi oggi avrebbe voluto festeggiare si è ritrovato nuovamente a fare i conti con una perplessità decisamente amara.
Ora? Cosa accadrà? Attendiamo il Senato. E intanto? Abbracciamo chi amiamo, senza vergogna. Come abbiamo sempre fatto. Come nessuna legge o nessun atteggiamento discriminatorio potrà mai impedirci di fare.

Sabato, 21 Settembre, 2013 - 00:08