E il piccolo Francesco incontrò "L'Uomo più semplice"

Voglio trovare un senso a un'emozione. Perché un senso, senza dubbio, in questo caso ce l'ha. È quello scritto negli occhi di Francesco, 8 anni; è quello scritto nel suo secondo nome, Vasco. Sì, Vasco, proprio come il cantautore emiliano.  È quello scritto in un incontro che è stato importante. "Desideravo tanto che mio figlio stringesse la mano a Vasco - dice Francesco Martines - per fargli vivere anche solo per un secondo l'intensità con cui questo artista ha segnato la mia vita. E' cresciuto con la sua musica. Ma l'incontro dal vivo è un'altra cosa. Finalmente è accaduto e ringrazio di cuore Tania Sachs, responsabile dell'Ufficio Stampa di Vasco, che ha addirittura proposto a Checco di fare in qualche modo gli onori di casa".
Il 18 aprile scorso, infatti, il bambino era tra i fan che hanno potuto salutare Vasco Rossi in ritiro a Castellaneta ed è stato chiamato a dare il benvenuto ufficiale alla rock star.
"Gli ha portato il microfono e gli ha regalato una maglietta del nostro locale - continua Francesco, titolare de "I Vitelloni" di Galatina insieme al fratello Angelo, anch'egli presente alla conferenza stampa, e a Stefano Serafini - ma ciò che mio figlio ricorderà maggiormente credo sia il sorriso di Vasco, la sua disponibilità, il suo essere uomo prima che star, quella che io stesso ho respirato in uno sguardo incrociato con questo artista eccezionale. Solo un attimo, ma il racconto di quegli occhi è stato coinvolgente e totale".
Foto e autografi per tutti, ma soprattutto la possibilità di spiegare, dire, sognare: Vasco, "L'Uomo più semplice", ha lasciato che il suo pubblico spontaneamente gli parlasse ed egli per primo ha allentato le redini della propria storia, storia di rinascita che oggi può condividere con la gioia di chi si sente bene e sta bene.
Dritto al cuore, dunque. E i fan lo hanno sentito tutto, come hanno sentito dentro la "dichiarazione d'amore" di Vasco per la Puglia e per il Salento. "Il problema del tenere un concerto qui è legato solo alle strutture, a nient'altro", ha detto il rocker.
Intanto Checco, tornato a Galatina, quella sera si è coricato un po' più ricco. Suo padre Francesco, quella sera stessa, ha scritto a Tania: "Arrivati a casa e Checco dorme già...Crollato...
E contento, contentissimo... È un bambino molto sensibile e so che in fondo
voleva capire chi fosse quell'uomo che riempie in qualche modo la mia vita fino
ad arrivare dentro la sua, con il nome".
Il senso di un'emozione. Trovato.

Sabato, 27 Aprile, 2013 - 00:07