L'unica domanda plausibile: perché guardare "Mistero"?

Uno scrittore colombiano ci mette in guardia: "Il mistero è meno inquietante del fatuo tentativo di eliminarlo attraverso spiegazioni stupide". Cosa si nasconderà davvero dietro le parole di Nicolàs Gòmez Dàvila? Forse è il caso di chiedere a Marco Berry, Jane Alexander, Lucilla Agosti, Andrea Pinketts e agli altri inviati speciali della trasmissione "Mistero" di Italia Uno. O forse è proprio al loro "improbabile mestiere" di sciogliere enigmi, che spesso tali non sono, che si rivolge il pensiero con cui apriamo queste poche righe.
Il programma televisivo in questione, assurdo calderone che vuole mettere insieme paranormale, misticismo, pseudoscienza e ufologia, sulla falsa riga del suo clone Voyager di Rai 2, rasenta il ridicolo, forzando interrogativi spesso stucchevoli.
Pare che nella puntata andata in onda il 20 marzo scorso ci si sia chiesti se Papa Francesco sarà l'ultimo Papa…è appena salito al Soglio Pontificio, vogliamo già farlo fuori mettendolo in mezzo a qualche strana profezia? Quale popolo salta ora alla ribalta a prevedere la fine dei successori di Pietro?
Non ci meraviglia che "Mistero" si ponga queste domande, dopo aver incentrato intere serate sulla fine del mondo che, ovviamente, non è mai arrivata. Tra sensitive che si mettono al servizio delle indagini su delitti che hanno tenuto in tensione l'opinione pubblica, teschi di cristallo che si ipotizzano portali per un'altra dimensione e manicomi infestati dai fantasmi, è difficile stabilire se, davanti ai segreti che ogni evento della nostra quotidianità sembra nascondere, sia più giusto ridere o rimanere a bocca aperta.
Probabile che la reazione più consona sia quella dello sbigottimento. Esperti inesperti calcano la mano sulla suscettibilità della gente, sulle paure più comuni, per costruire il nulla.
Ma c'è davvero qualcuno che segue questo genere di stupidaggini? Mistero.

Mercoledì, 27 Marzo, 2013 - 00:07