E' quasi l'una e sto uscendo; alle due del pomeriggio ho un appuntamento. A via Montalcini 8 con l'avvocata (è oggi politically correct dire così) Benedetta Piola Caselli . Non la conosco di persona, ci siamo sentiti solo via Facebook e condividiamo l'interesse per i misteri, grandi o piccoli, giustificabili o meno, che ruotano attorno al caso Moro.
Radici
Galatina dispone di una cospicua ricchezza che è rappresentata dal patrimonio librario della Biblioteca Comunale “Pietro Siciliani” ed in particolare dai libri rari e di pregio, che in essa sono conservati. La costituzione della “Siciliani”, iniziata alla fine del XIX secolo, è avvenuta soprattutto con l’acquisizione dei
L’Ordine dei Frati Predicatori (Ordo Fratrum Praedicatorum) [O.P.] è un Ordine religioso maschile, detto comunemente ‘dei Domenicani’, fondato circa 800 anni fa nell’antica provincia francese di Linguadoca dallo spagnolo Domenico Guzmàn con lo scopo di lottare contro le eresie.
Dopo la sconfitta subita nella Prima Guerra Mondiale la Germania divenne una repubblica federale (9 novembre 1918), la cui costituzione fu redatta da una assemblea nazionale insediata nella città di Weimar, donde la denominazione “Repubblica di Weimar”.
“Un altro Salento. Percorsi culturali alternativi tra arte e archeologia” è il tema del nuovo incontro organizzato nell’ambito della rassegna “2016 Non di soli libri”, promossa dalle Biblioteche dell’Università del Salento: appuntamento giovedì 19 maggio 2016, alle ore 10:30 nell’aula “Cremonesi” dell’ex Inapli (via Dalmazio Birago 64, Lecce),
“Quando Leone XIII, nel 1890, elevò al titolo di Arciconfraternita la Confraternita dell’Immacolata, che qui aveva ed ha sede, le assegnò il fondamentale compito di essere al servizio della Chiesa”. Si commuove don Fedele Lazari, mentre dà la sua testimonianza di rettore della chiesa del Collegio fin dal 1954.
Per la Città di Altamura è un momento magico. E’ stato presentato in anteprima mondiale, alla stampa nazionale e internazionale, il volto dell’Uomo di Altamura, con tanto di capelli, barba e baffi. Si tratta di una ricostruzione del volto e del corpo in grandezza naturale dello scheletro della grotta di Lamalunga, realizzata su basi rigorosamente scientifiche dai paleo-artisti olandesi
Martedì 22 marzo 2016 alle ore 17 è in programma l’ultimo appuntamento del ciclo “Il Passato per il Futuro”, incontri su “le nuove frontiere dell’Archeologia” con i docenti dell’Università del Salento presso il MUSA - Museo Storico-Archeologico (via di Valesio, Lecce). Assieme a Flavia Frisone si viaggerà nel mondo antico utilizzando le prime rappresentazioni geografiche
L’intervento di Umberto Eco alla Conferenza internazionale dei Ministri della cultura a Expo Milano 2015
Nuovo appuntamento del ciclo “Il Passato per il Futuro”, incontri su “le nuove frontiere dell’Archeologia” con i docenti dell’Università del Salento presso il MUSA - Museo Storico-Archeologico (via di Valesio, Lecce): martedì 16 febbraio 2016 alle ore 17 sono in programma relazioni di Daniela Castaldo su “La musica antica nella pittura di Lawrence Alma-Tadema (1836–1912)” e di Giovanni Mastron
Tra la fine dell’800 e la metà del ‘900 i lavori di costruzione del “Borgo” di Taranto distrussero gran parte delle stratigrafie della città greca e romana e determinarono la dispersione in tutto il mondo, di preziose testimonianze archeologiche della città antica.Tra queste la statua in marmo raffigurante Persefone in trono acquistata nel 1915 dai Musei Statali di Berlino ma
Pietro Galatino dell’Ordine dei Frati Minori nel 1506 dedica al re di Spagna, Ferdinando II il Cattolico, che aveva occupato Napoli, l’opera “De optimi principis”. Scrive nel 1507 la “Espositio dulcissimi nominis tetragrammaton”, sulla questione relativa alla pronunzia del nome ebraico di Dio, e dopo produce le opere indicate qui di seguito, adottando quasi sempre il criterio base della sua esegesi, che consiste nell’ interpretare tutta la S. Scrittura come riferita a Cristo e alla Chiesa.
Non si conosce con esattezza la denominazione del casato di Pietro Galatino, che si faceva chiamare in tal modo dal nome della città natale, in quanto appartenente all’Ordine dei Frati Minori. Tuttavia il domenicano Alessandro Tommaso Arcudi, nella sua opera Galatina Letterata (Genova, 1709), con sicurezza afferma testualmente: “…Nacque in S. Pietro in Galatina da Filippo Colonna,
La Basilica paleocristiana di Santa Sabina è la più nota delle chiese situate sul colle romano Aventino, non solo per le così antiche origini ma per il miracolo che ha continuato a racchiudere nel corso dei secoli: quello dell’arancio di San Domenico. Il miracolo che ha dato vita a uno degli indimenticabili luoghi che Roma destina a chi ha la fortuna di percorrere le sue vie: Parco Savello, più conosciuto come Giardino degli Aranci.
Si riporta qui di seguito l’articolo scritto da una ragazza tredicenne e pubblicato in “S. SEBASTIANO”del dicembre 1975, numero unico stampato in ricordo della benedizione che, il 22 novembre 1975, era stata impartita dal Cardinale Ferdinando Antonelli alla prima pietra dell’erigenda Chiesa S. Sebastiano, che sarebbe stata sede definitiva dell’omonima Parrocchia.
Il 24 maggio 1923 in onore dei professori e degli alunni del Liceo-Ginnasio di Galatina, morti nella Grande Guerra, venne inaugurato un monumento, murato sulla facciata ovest dell’ex convento dei P.P. Domenicani, attualmente ‘Palazzo della Cultura’, che all’epoca era la sede dell’Istituto scolastico. Detto monumento consiste in un’artistica targa di bronzo, circondata da tre lapidi marmoree.
Al via il 3 febbraio 2015 “Il passato per il futuro”, un ciclo di dialoghi su “Le nuove frontiere dell’archeologia” con i docenti dell’Università del Salento. Appuntamento ogni martedì di febbraio alle ore 17 presso il Museo Storico Archeologico MUSA (complesso Studium 2000, via di Valesio, Lecce), per quest’iniziativa organizzata assieme ai docenti del corso di laurea triennale in Beni Archeologici e
Il 5 novembre 1918, cioè il giorno successivo alla fine delle ostilità, così scriveva Benedetto Croce: « Far festa perché? La nostra Italia esce da questa guerra come da una grave malattia, con piaghe aperte, con debolezze pericolose nella sua carne, che solo lo spirito pronto, l’animo cresciuto, la mente ampliata rendono possibile sostenere e volgere, mercé duro lavoro, a incentivi di grandezza. E centinaia di migliaia del nostro popolo sono periti,
Fra le tante cause che favorirono la disastrosa ritirata dell’Esercito Italiano nella Battaglia di Caporetto devono essere considerate anche la paura e la frustrazione provocate in tutti i reparti dalle perverse direttive sulla disciplina imposte dal Comandante Supremo, generale Luigi Cadorna. Questi, infatti, già il 19 maggio 1915, aveva disposto fra l’altro che gli ufficiali comandanti sarebbero stati considerati responsabili di eventuali atti d’indisciplina dei soldati, qualora avessero esitato ad applicare “estreme misure di coercizione e di repressione”.