Il 4 luglio 2020 arriverà la salma di Michele Stanca al Cimitero di Soleto per essere tumulata. Prima del pietoso rito della sepoltura verrà celebrata al Cimitero alle ore 19:00 con l'osservanza di tutte le prescrizioni, una Santa Messa di suffragio. Il professor Stanca, nato a Soleto
don Aldo Santoro
Desidero esprimere il mio profondo ringraziamento al Signore per tre grandi doni che ho ricevuto nella vita. Il dono del Battesimo al Sacro fonte della Chiesa Madre. Di fronte a quella sorgente di grazia mi sono fermato tante volte. Il dono del Sacerdozio, ricevuto per la preghiera e l’imposizione delle mani di Sua Eccellenza Mons. Gaetano Pollio,
Un prete può andare in pensione? A livello sociologico certamente sì, lo prevede il nuovo codice di diritto canonico, il pio-benedettino, invece, prevedeva la categoria dell’inamovibilità dall’ufficio. Era affidato alla saggezza del parroco in determinate circostanze rassegnare le dimissioni dall’ufficio. Mons. Salvatore Podo,
La notizia si diffonde in un baleno con sentimenti alterni. Il sentimento profondo del parroco è quello di ringraziare il Signore per i 52 anni di sacerdozio, dono della Provvidenza, vissuti in settori vitali della Chiesa: dalla formazione del clero alla vita pastorale
Caro Direttore, oso utilizzare, con il tuo permesso, uno spazio del Giornale che dirigi per puntualizzare e rasserenare la nostra vita cittadina. Mi riferisco a due episodi ampiamente diffusi dai social. Con una notizia del due luglio è stato detto dal signor Franco Mazzotta, con una frase (!)
Il giorno 1 agosto si sono celebrati presso la chiesa parrocchiale di San Biagio, i funerali di Tonino Romano con la partecipazione di fedeli di Galatina, rappresentanti dell'Azione Cattolica diocesana ed amici venuti da fuori, nonostante il caldo torrido di questi giorni.
"A tutti coloro che hanno reso possibile, con impegno e costanza, sfidando anche la temperatura calda, attraversando la città per raccogliere fondi per onorare i Santi nostri patroni Pietro e Paolo nei giorni 28, 29 e 30 giugno. Per essere precisi, i festeggiamenti sono iniziati già il 19 giugno
Questa mattina, 14 agosto, solennità dei Ss. Martiri di Otranto, verso le 7.30, entrando in piazza San Pietro, ho notato che le statue che adornano la tanto decantata (a parole) facciata della Chiesa Madre, si sporgevano dalle nicchie e dialogavano tra loro. Ho sentito San Raimondo Nonnato (nato per parto cesareo) che esclamava: «o tempora, o mores» e ricordava il tripudio e la gioia dei fedeli, del sindaco e del clero quando fu adornato il monumento e ricordava anche
Espressione dialettale tipica galatinese che non indica soltanto un luogo, ma soprattutto un modo di pensare, di vivere, fare relazione.
Sui gradini della Chiesa Madre, seduti e avvolti dal venticello ristoratore, che mai manca, ci si vedeva, si parlava, si progettava e si sognava. Era un piacere e si viveva la “piazza”.
Nel 2011 avevo annotato qualche pensiero. Riprendo quel testo e lo rielaboro per i lettori del nostro giornalino. Da qualsiasi parte, dalla “Pupa”, da via Cavazza, da Corso Garibaldi, da via Vittorio Emanuele, da via Orazio Congedo, da via Pietro Cavoti, entri in piazza San Pietro e ti senti accolto da un caloroso abbraccio. Ti attrae, con la forza della calamita, una magnifica piazza, e oltre