"Un prete può andare in pensione?"

Un prete può andare in pensione? A livello sociologico certamente sì, lo prevede il nuovo codice di diritto canonico, il pio-benedettino, invece, prevedeva la categoria dell’inamovibilità dall’ufficio. Era affidato alla saggezza del parroco in determinate circostanze rassegnare le dimissioni dall’ufficio. Mons. Salvatore Podo, saggio ed equilibrato preposito della Collegiata, con una lettera indirizzata all’ordinario del luogo, densa di spiritualità sacerdotale ed umana, diede le dimissioni, esempio fulgido per la Chiesa Madre!
Che il prete non vada in pensione è ben detto nei documenti conciliari che si riallacciano alla saggia tradizione della Chiesa. Ecco il concetto teologico: Cristo è il missus a Patre, mandato quale maestro, sacerdote e pastore.
Il cuore della missione di Gesù è radunare il popolo di Dio, renderlo partecipe della vita del Dio trinitario, santificare con il sacrificio della propria vita e “abbattere il muro di separazione”. Il Concilio nella Lumen Gentium al n. 21 recita che “questa missione si prolunga nella Chiesa per tutto il popolo di Dio”. Lo stesso documento insegna al n. 28 che “i presbiteri sono consacrati per celebrare il culto divino, quali sacerdoti del Nuovo Testamento”.
Continua ad essere vero che l’esercizio del ministero ha il suo vertice nella celebrazione dell’Eucarestia “dove agendo nella persona di Cristo e proclamando il suo mistero (i sacerdoti) uniscono le preghiere dei fedeli al sacrificio del loro Capo e nel sacrificio della Messa ripresentano e applicano fino alla venuta del Signore l’unico sacrificio del Nuovo Testamento, quello, vale a dire, di Cristo Signore, il quale una volta per tutte offrì se stesso al Padre quale vittima immacolata”.
Il presbitero, associato al sacerdozio di Cristo, non per proprio merito, ma semplicemente per dono; il parroco va in pensione, il sacerdote non va mai in pensione.

(da 'San Pietro' del 19 agosto 2018)

Lunedì, 20 Agosto, 2018 - 00:07