"Quello strappo esiste da almeno 24 anni"

Il Parrocco della Chiesa Madre risponde a chi lo ha, indirettamente, accusato di non curarsi abbastanza dei beni a lui affidati

Caro Direttore, oso utilizzare, con il tuo permesso, uno spazio del Giornale che dirigi  per puntualizzare e rasserenare la nostra vita cittadina. Mi riferisco a due episodi ampiamente diffusi dai social. Con una notizia del due luglio è stato detto dal signor Franco Mazzotta, con una frase (!) “finita la festa …… nuovi dolori….” correlata da due foto di una tela custodita in Chiesa Madre con un piccolo taglio (è un male, mi hanno insegnato che il male proviene da qualunque difetto). Alla notizia, giustamente, è seguito tanto allarme, segno che il bene Chiesa Madre è a cuore di tutti, prima di interessi particolari.
La notizia data in questo modo non è corretta, e il principio di causalità applicato non è preciso. Cercasi nesso tra la festa religiosa – popolare e il taglio. Uno studioso si documenta prima di lanciare allarmi da una cattedra “di verità” e per un momento di gloria. Il taglio è documentato nel volume “Guida di Galatina” a cura di M. Cazzato, Congedo editore, 1994, tra le pagine 160 - 161, e nel volume di Antonio Antonaci “Galatina, storia e arte”, Panico Editore, 1998 e 1999 pagina 920.
Dirò di più, ho scoperto la circostanza in cui è avvenuto il taglio: risale a prima del 1994, ma di ciò vi sono solo testimonianze orali. Il signor Franco Mazzotta conclude il suo discettare con una frase (!) (ma questo è il linguaggio dei social) “…. Anche se è vecchio…. Infattil (sic) sotto sta andando in rovina …… nessunu (sic) che si muova? ….”.
Non dica cose che non sa, sono pronto a dimostrare interventi e progetti realizzati a norma in Chiesa Madre.
L’altro episodio si riferisce al 14 giugno 2018, quando è stato rimosso da ditta specializzata, con operai specializzati, il guano depositato dai colombi che infestano tutta la città. È un’operazione che viene fatta ogni anno (eccetto il 2017). Ebbi una promessa, non sollecitata, per ben due volte nella stessa mattinata prima della festa di San Pietro (2017), che sarebbero venuti a pulire la facciata della Chiesa gratuitamente e senza alcun impegno. Non fu mantenuta la promessa (promissio boni viri est obligatio). Alle 9.20 del 14 giugno si dà l’allarme di lavori sulla facciata con mezzi non autorizzati. Parte il dire: alcune voci serene e costruttive (che ringrazio), altre a dir poco superficiali. Si passa dalla pulizia al restauro, dal restauro ad altro tipo di lavoro e si dice anche di lavori svolti alla carlona, si sollecita la presenza dei carabinieri, degli amministratori.
Quanti Soloni e quanti Catoni! Sono stato presente in piazza San Pietro tutto il tempo impiegato dagli operai specializzati, da ditta specializzata per rimuovere il guano, sono stato anche fotografato di proposito, nessuno è venuto a parlare con me.
Non si vuole affrontare il confronto sereno e costruttivo. Basta sparare la notizia. Momenti di gloria! Lo sappiamo tutti, la Chiesa Madre è presente per 365 giorni l’anno, ed è un bene tutelato. Esige rispetto e non può essere messa in sofferenza da interventi esterni, ma data la delicatezza e la bellezza che non ha bisogno delle nostre parole per essere esaltata, va ammirata.  
Due leggi dello Stato tutelano la chiesa: la prima legge sul decoro dei monumenti, la seconda legge sulla fruibilità dei monumenti. Se la prima legge (non abrogata) è del periodo fascista, la seconda è del periodo della democrazia. Entrambe vanno rispettate, come leggi dello Stato e aggiungo anche in funzione pedagogica.
Caro direttore, grazie dell’ospitalità. Cordiali saluti.
07/07/2018   Don Aldo Santoro

Caro don Aldo, come sai, secondo gli studiosi quella tela risale al XVII secolo. I lavori di ricostruzione della Chiesa Madre in età barocca comportarono sicuramente lo spostamento e la ricollocazione dei quadri esistenti. Sarebbe interessante approfondire questo filone di ricerca e scoprire quando effetivamente è apparso quello strappo.
Ancora più importante sarebbe che tutti coloro che, sulla base di una notizia falsa, si sono strappate le vesti ed hanno inveito contro i presunti vandali mettano mano al portafogli e, con la stessa generosità con la quale hanno lanciato le loro accuse infondate, diano vita ad una raccolta di fondi per il restauro della tela.
Gli esperti di social potrebbero dare vita ad una colletta fatta attraverso il crowdfunding (il sistema per raccogliere denaro online per il raggiungimento di un obbiettivo preciso).
Ricambio i tuoi graditi saluti. (Dino Valente)

Domenica, 8 Luglio, 2018 - 00:07

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