Svolto l’angolo andando incontro al futuro con lo zaino sulle spalle ricco di un passato che non passa mai, perché il ricordo degli anni trascorsi rimane indelebile nel mio cuore e nella mia mente. Svolto l’angolo con il sorriso sulle labbra, gioioso e felice di quello che fino a questo momento il Signore mi ha dato di essere e realizzare in questi venticinque anni di sacerdozio.
don Dario De Pascalis
No, non sono di quei ragazzi che hanno visto partire i loro padri o i loro fratelli maggiori per andare a combattere le ultime due guerre mondiali. Non sono, grazie a Dio, di quelli che non hanno visto più i loro cari fare ritorno a casa e a cui le mamme hanno dovuto inventare una storia per giustificare quella assenza e dare speranza … che un giorno, vedrai, papà tornerà. Non sono di quei
25 giugno 2005 – 6 luglio 2019: sono trascorsi 14 anni tra la prima rappresentazione del musical su Madre Teresa e la seconda avvenuta appena tre giorni fa. Da parroco di questa comunità non mi sono mai preoccupato della riuscita dello spettacolo (una incosciente certezza mi ha sempre tranquillizzato in questo senso) quanto della sua finalità educativa, aggregativa, umana e spirituale. E tutto
Signore Gesù, ti vediamo titubante davanti alla nostra casa. In realtà hai fatto già come per andare avanti verso il tramonto, attendendo da noi che ti chiediamo di restare nella nostra locanda, ma, purtroppo, come sempre più spesso succede ai nostri giorni, non senti la nostra voce che ti invita a restare: “Signore, rimani con noi”.
La mia città. La mia Galatina. Non voglio più sentire colpi di arma da fuoco, urla di dolore di persone distese per terra in una macchia di sangue, pianto di ragazzi che tremano come foglie per la paura, gas nero di auto in fuga.
Mani ruvide e laboriose lo fecero cadere nei solchi della umida campagna, sotto un cielo grigio di nuvole e carico di pioggia di un mattino di tardo inverno. Là, nel silenzio e nel buio carico di vita delle profondità della terra, ebbe paura ed andò a dormire sognando di rivedere il cielo. Il tempo trascorse e la madre terra,
“Rimani con noi, Signore,
perché si fa sera e il giorno già volge al declino”.
Caro San Sebastiano, permettimi di esprimere ad alta voce un mio scrupolo nei tuoi confronti: penso che proprio noi di casa, noi che frequentiamo questa tenda, che abitiamo in questo quartiere, ti apprezziamo poco, facciamo poco riferimento alla tua storia di santità e guardiamo poco all’esempio di vita evangelica che da te giunge a noi. Ma non solo. Mi sembra che il nostro poco amore nei tuoi confronti non si risveglia più di tanto nemmeno nel giorno dei tuoi festeggiamenti.
Il linguaggio del teatro come mezzo per comunicare la vicenda di alcuni personaggi biblici o l'incarnarsi dei valori del Vangelo nelle pieghe dei vissuti di alcuni santi fanno parte della tradizione della Parrocchia San Sebastiano in Galatina.