Dedicata a Melissa

Una mattina come tante, la fatica di alzarsi, la paura di far tardi, la colazione fatta in fretta, qualche amica che già aspetta. Le raccomandazioni di sempre, poi il saluto di ogni mattina ai genitori. Nell'aria tutta l'allegria, la spensieratezza e la gioia che avere 16 anni ti dà. Doveva essere proprio un bel giorno, la bella stagione era finalmente arrivata, la scuola quasi finita, nell'aria fresca e profumata di quell'età e di quel mattino tanti pensieri, tanti desideri, tanti misteri . Melissa andava a scuola con il solito sorriso, doveva essere proprio un bel giorno. Poteva passarle di tutto nella testa, una interrogazione sbagliata, una risposta scordata, un forte mal di testa o forse una tempesta, ma mai poteva immaginare quello che le stava per succedere. Ore 7 e45. Un'esplosione ha ucciso i suoi sogni. Melissa, 16 anni, è riversa sui libri macchiati di sangue e di sudore, a pochi passi dal suo banco, tra gli amici e gli insegnanti di sempre. Ed ora da qualche parte del cielo è lì a chiedersi: "cos' è successo ?" Neanche il tempo di capire, senza un motivo, senza una ragione, senza una colpa,andando a scuola in una splendida giornata di maggio, di un giorno che sembrava normale.

PS – Mi trovavo ad aspettare nei pressi di una scuola, nell'ora d' uscita. Avranno avuto 15 o 16 anni, qualcuno in più o qualcuno in meno, passavano a gruppi, zaino in spalla e qualcosa in mano da mangiare. Non so perché mi è venuta in mente MELISSA, avevano la sua stessa età, raccontavano le stesse storie, avevano lo stesso sorriso. Conoscevo il fatto ma forse non l'avevo vissuto intensamente, forse non l'avevo vissuto abbastanza. Sarebbe potuto succedere a chiunque di quei ragazzi che mi passavano davanti così belli, avvolti nei loro discorsi, nella loro voglia di vivere, nella loro voglia di crescere. Era proprio una brutta giornata.

Venerdì, 19 Ottobre, 2012 - 10:30