Mons. Francesco Antonio Duca, ultimo vescovo di Castro, proveniente dalla Nunziatura Apostolica di Napoli, era bene informato in ordine alla disponibilità del Governo borbonico ad istituire scuole normali o di uniforme istruzione,come quelle che, a partire dal 1774, erano state istituite nell’Impero Austriaco dai sovrani asburgici.
Pietro Congedo
Non doveva mancare e non mancò mai il necessario alle ragazze accolte nell’Orfanotrofio Femminile “Madonna della Purità” di Galatina, sorto per la munificenza del canonico don Ottavio Scalfo (1676 – 1759), che nel catasto onciario del 1754 risultava essere il più ricco ecclesiastico galatinese.
Nel 1926 in Galatina erano in attività numerosi forni a legna che producevano pane per uso sia privato sia pubblico. Si dedicavano quasi esclusivamente a quest’ultimo almeno nove ditte che, secondo un’indagine effettuata il 28 dicembre, producevano complessivamente quintali 56,10 e dettagliatamente: Cretì Carlo q.li 2,80; De Pandis Giuseppe q.li 1,40; Giaccari Giuseppe q.li 4,50; Giaccari Luigi
Il lungo e costoso strascico finanziario seguito alla grande sete di Galatina del 1927 (v. articolo apparso su Galatina.it il 24.12.2012) si protrasse fino al 1932 e le sue penose vicende s’intrecciarono con quelle relative alla costruzione dell’acquedotto e della fognatura nella Città.
L’Ufficiale Sanitario Comunale, dott. Sante De Paolis, con lettera del 15 giugno1927 richiamò l’attenzione del Podestà di Galatina, Domenico Galluccio, sulla grave mancanza di acqua potabile, esistente in Città, Infatti all’inesistenza di acqua corrente di sempre si era aggiunta un’eccezionale siccità, per effetto della quale le cisterne erano vuote e si andavano prosciugando i numerosi pozzi alimentati
Lo stradario può essere considerato il "biglietto da visita" di una città, perciò è opportuno che la toponomastica della stessa sia curata da cittadini consapevoli della storia del luogo. In questo si sono dimostrati abbastanza bravi gli antenati di noi galatinesi.
Il Provveditorato alle Opere Pubbliche per la Puglia il 20 maggio 1931 comunicò al Comune di Galatina il consenso del Ministero dei Lavori Pubblici alla contrazione di un mutuo dell'importo di lire 750.000 per completare la costruzione del 1° Edificio Scolastico Elementare.
Verso la fine del 1° decennio del secolo scorso, per la mancanza di un idoneo edificio scolastico (E.S.), la situazione delle Scuole Elementari di Galatina era divenuta oltremodo insostenibile. All'epoca le classi erano 23, quasi tutte molto numerose: per esempio, i maestri Giuseppe Attanasi e Pierina De Core nell'a.s. 1909-10 insegnavano a scolaresche di oltre 80 alunni ciascuna, mentre la maestra M. Addolorata De Core nell'a.s. 1910-11 aveva addirittura una classe di 110 alunni.
Nel 1°giorno di primavera di 100 anni fa (domenica, 21 aprile 1912), nell'oscurità serale e notturna di piazze, strade e vicoli di Galatina, divenuta totale in seguito alla rimozione dei lumi a petrolio, brillarono per la prima volta: