Il completamento del primo edificio scolastico di Galatina
Il Provveditorato alle Opere Pubbliche per la Puglia il 20 maggio 1931 comunicò al Comune di Galatina il consenso del Ministero dei Lavori Pubblici alla contrazione di un mutuo dell'importo di lire 750.000 per completare la costruzione del 1° Edificio Scolastico Elementare. Il podestà Domenico Galluccio fu Filippo potè, quindi, richiedere il 26 luglio successivo alla Cassa DD. e PP. detto mutuo, facendo presente che i lavori murari relativi al 1° lotto (cioè al pianoterra), già finanziati con un prestito di lire 410.000, sarebbero stati presto ultimati.
In effetti detto Ministero, con decreto del 2 aprile 1932, autorizzò un prestito di lire 720.000, che la suddetta Cassa erogò il successivo 26 luglio al tasso del 6,50%, di cui il 4% a carico dello Stato, con ammortamento in 35 annualità, pagabili in rate bimestrali con le entrate della sovrimposta su terreni e fabbricati.
La ditta Campa Luigi fu Fortunato, vincitrice della gara d'appalto delle opere murarie de1° piano dello stabile (2° lotto), per l'importo di lire 357.260 al netto del ribasso d'asta, stipulò col Comune il relativo contratto che il R.Prefetto rese esecutivo il 21.11.1932, mentre il successivo 03.01.1933 ci fu la consegna dei lavori, i quali dovevano essere ultimati entro il 03.04.1934.
Lo stesso podestà Galluccio, con delibera n. 15/24.02.1933, approvò il progetto redatto dall' ing F. Antonica per la costruzione e la tinteggiatura degli infissi in legno, per l'imbiancatura dei muri e per la fabbricazione di inferriate e cancelli. Lavori questi, che furono addirittura ripartiti in n.8 lotti (di cui 5 per i lavori in legno, 2 per quelli in ferro e 1 per le tinteggiature) al fine di venire incontro ad un maggior numero di artigiani, disoccupati a causa della crisi economica.
Nella II metà del 1933 subentrò per alcuni mesi al podestà Galluccio, in qualità di commissario prefettizio al Comune, l'avv. Felice Colona, il quale oltre a curare l'ordinaria amministrazione profuse il suo impegno in alcune iniziative che non ebbero alcun seguito. Infatti fra l'altro: • chiese il 18.08.1933 al Provveditorato alle OO.PP. per la Puglia quali forme di finanziamento fossero previste per la costruzione di una palestra, ma nulla fece quando gli fu risposto che il Comune poteva beneficiare di un mutuo di favore, che sarebbe stato concesso in base ad un progetto debitamente approvato;
• concluse il 05.09.1933 un contratto preliminare per l'acquisto da Di Nunno Lucrezia di un giardino, denominato in catasto "Anime" (della superficie di mq. 8 000, al prezzo lire 10,20 al mq. ), in cui costruire un 2° E.S., ritenendo (non a torto) che quello in fase di ultimazione fosse insufficiente ad accogliere tutte le classi elementari, ma detto acquisto non fu mai effettuato; • dispose che la consegna dell'E.S. alle Scuole Elementari avesse luogo addirittura prima della fine dei lavori del 2° lotto, cioè il 28.10.1933, XII anniversario della marcia su Roma, e, in previsione di ciò, il precedente 10.10.1933 aveva trasmesso al R. Prefetto la delibera n.140, nella quale «...faceva voti fervidissimi acciocchè S.E. il Ministro dell'Interno volesse concedere al Comune di Galatina la facoltà e l'onore d'intitolare l'E.S. a Sandro Italico Mussolini (figlio di Arnaldo e quindi nipote del Duce, morto nel 1930 di leucemia all'età di 20 anni – n.d.r.), il cui nome era tanto caro al Duce e al popolo italiano, come simbolo luminoso della meravigliosa attività studiosa ed artistica della gioventù fascista [...] »; delibera, questa, che fu restituita al mittente "non vistata" dal Prefetto, il quale saggiamente aveva considerato inopportuna la denominazione proposta con tanta piaggeria.
Ma la consegna dell'E.S. fu regolarmente effettuata il 28.10.1933 e il direttore delle scuole elementari, Michele Montinari, pronunziò un discorso, pervaso anche questo di ridondante retorica fascista, nel quale fu fra l'altro affermato: « [...] Ogni cittadino galatinese ha ritenuto la risoluzione del problema dell'edificio scolastico ... come qualche cosa di irrangiungibile e per tanto in esso oggi vede realizzato un sogno. ...Ora detto sogno per tutti noi è realtà, perché le realizzazioni del Fascismo in Italia e nel mondo, in ogni campo, son rapide e magnifiche [...].
A Voi, signor Commissario, mille ringraziamenti per l'opera che, quale rappresentante del Comune, in nome del Re e del Duce avete compiuta (?); mille ringraziamenti soprattutto a nome del Collegio degli insegnanti di questa Città e dei 2.000 fanciulli che popolano le nostre scuole...(i quali) in questo edificio troveranno la loro casa comune, più ampia, più bella, più salubre della propria [...] . Che importa se i più sono anche poveri? Qualcosa pur si mangerà; e poi basta che tutti si sia riuniti, tutti in divisa, e marciare, e gridare, e cantare: I bimbi d'Italia son tutti Balilla! »
In ordine al discorso del Montinari, c'è da precisare che all'epoca circa 2.000 erano gli obbligati alla frequenza delle scuole primarie, ma solo il 70% di essi era iscritto alle stesse. Ciò nonostante le classi, anche se mediamente costituite da oltre 40 alunni, superavano ampiamente le 30 unità.
I lavori relativi alla costruzione del pianoterra (1° lotto) dell'E.S. furono collaudati dall'ing. Angelo Giannini, dalla cui relazione, datata 30.06.1933, emergeva l'insufficienza del 1° mutuo di lire 410.200, a suo tempo concesso dalla Cassa DD.e PP., infatti al Comune rimase da pagare: a) il saldo di lire 97.238,70 alla ditta Luigi Oronzo Martines; b) le competenze, pari a lire16.231,95, dovute all'ing. Francesco Antonica, direttore dei lavori; c) lire 15.000 dovute al progettista, ing. Terzo De Angelis.
Pertanto il podestà Domenico Galluccio il 20.12.1933 trasmise alla suddetta Cassa un mandato di pagamento di lire 128.470,65 = lire (97.238,70+16.231.95+15.000) sul successivo mutuo di lire 720.000, sicchè per la realzzazione dei lotti dal 2° al 10° fu in definitiva disponibile la somma di lire 591.589,35 = lire (720.000 – 128.470,65).
Con riferimento a quest'ultimo importo lo stesso podestà, oltre ad emettere vari mandati per pagamenti in acconto a ditte appaltatrici, potè alla fine, quando la somma disponibile era ridotta a lire 203.132, ripartire la stessa proporzionalmente alle imprese creditrici e all'ing. F. Antonica (v. delibera 221/02.10.1935), in base alla relazione di liquidazione, prodotta dal collaudatore ing. Giuseppe Santistasi in data 19.06.1935.
Tuttavia rimase insoluta la somma di lire 95.512,34, saldata poi con nuovi prestiti.
Il 1° Edificio Scolastico Elementare potè finalmente entrare in funzione all'inizio dell'anno scolastico 1935-'36, ma si dimostrò subito insufficiente ad ospitare tutte le scolaresche. Infatti si continuò ad utilizzare i locali dell'ex convento delle Clarisse, in cui colui che scrive entrò nel 1936-'37 come alunno di I classe e vi rimase sino alla promozione alla V classe, che frequentò, avendo cambiato insegnante, nel nuovo stabile nel 1940-'41. I disagi dovuti all'insufficienza di aule scolastiche si acuirono nel corso degli anni 40 del secolo scorso, perciò il 1° Consiglio Comunale del dopoguerra, in data 4 dicembre 1947, deliberò la costruzione di altre 13 aule nell'ampio cortile prospiciente l'attuale via Liguria, occupando così anche il suolo su cui doveva essere edificata la palestra coperta, secondo l'originario progetto Micheli del 1912.
Quindi a circa un quarantennio dalla prima progettazione, quello che per i galatinesi è stato ed è "l'edificio scolastico"per antonomasia, ha assunto completamente la monumentalità che gli è propria oggi, pur non avendo nè aula magna nè palestra coperta. Lo stesso nel 1981, per iniziativa del 1° Circolo Didattico, presieduto dal compianto direttore Domenico Toma, è stato intitolato a Michele Montinari con decreto del Provveditore agli Studi di Lecce n. 10731/B22/02.03.1981.
Altri edifici sono poi sorti in città, ma nessuno affascina come il " Montinari", che domina con la sua armoniosa mole la bella piazza ribattezzata "Fortunato Cesari" (v. delibera podestariale n. 151/03.11.1943), coronando ottimamente ad OVEST il quartiere centrale di Galatina, splendidamente coronato ad EST dalla Chiesa Matrice, la quale con la sua nobile e grandiosa facciata barocca domina a sua volta l'ampia piazza S. Pietro, la "piazza civica".
Nel 2009, ad un secolo da quando (1909) fu decisa l'espansione della Città a ponente dell'antico abitato, le scolaresche del 1° Circolo Didattico hanno molto opportunamente adottato l'E.S. come "Monumento Amico per recuperare la memoria storica del luogo".
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