Una sbornia di cultura
Giacché, secondo alcuni benpensanti, di “cultura“ pare che non me ne intenda tanto, ieri sera ho voluto saggiare quella “vera”, così mi sono avviato tra le stradine del centro storico (limitate per la verità!) nella seria intenzione di assaporare la manifestazione tanto decantata e chiamata col nome altisonante “Notte della Cultura“. Per “adeguarmi“ al loro modo di interpretare la cultura, mi sono fornito di calice, degustando la varietà di vini presenti, sperando di riconoscere nell’ebbrezza che pian piano offuscava la mia percezione visiva, tutta la cultura galatinese. Ciò non mi bastava. Il test andava alimentato con altri tipi di bevande alcoliche, quindi ho offerto il mio palato a qualche bicchiere di birra e cicchetti di assenzio, da sempre amato da poeti ed artisti. Tra un sorso e l’altro impressionavo con la fotocamera ciò che il mio istinto fotografico mi proponeva. Frutto di questo esperimento, alquanto singolare, sono le foto che questa mattina si sono manifestate. La prima impressione che ho avuto è stata quella che fossero state scattate a “cazzo di cane”, visionandole con più attenzione mi sono accorto che, in effetti, riprendevano l’esperienza vissuta.
P.S. Attenti, l’alcool annebbia la vista e non fa riconoscere la realtà!
Galatina, 8 settembre 2013
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