Un ventisettesimo posto che sa di vittoria

Dicono che da oggi in Italia siano riconosciute ufficialmente certe coppie.
Quali coppie?
Dai, lo sai. Quelle non proprio legittime.
Beh, se c'è una legge, lo dice la parola, sono legittime.
Mi hai capito. Le coppie gay.
Ah, davvero?
Sì, pare che la Camera abbia approvato. Da oggi si cambia.
Era ora, mi viene da dire.
In effetti, l'Italia era un po' indietro su questo discorso. Ora è il ventisettesimo paese europeo che ha fatto il salto. Certo, rimangono tanti punti interrogativi…
Cioè?
Per esempio, la Cirinnà introduce per le persone omosessuali unite civilmente l’obbligo reciproco di assistenza morale e materiale e quello di contribuire ai bisogni comuni, garantisce di fatto la reversibilità della pensione e il diritto di eredità. Ma queste unioni non prevedono l’obbligo di fedeltà e non permettono l’adozione co-genitoriale.
Vuoi troppi passi importanti tutti in un colpo solo. Per l'adozione si deve ancora fare un lavoro profondo nelle coscienze della gente. Quando si darà una possibilità concreta di amare senza riserve a chi vuole solo questo, capendo che la pedofilia o l'incapacità di crescere un figlio è altrove, allora tutto cambierà.
E sull'obbligo di fedeltà? Cosa mi dici?
Una cavolata. Possono scrivere quello che vogliono. Da sempre è questione di coscienza, anche nel matrimonio tradizionale. I conti in tal senso non si fanno con le scartoffie, ma con quello che abbiamo dentro.
Sì, hai ragione.
Tu prova a immaginare adesso cosa accadrà…
Io immagino la serenità che prende la forma del sorriso di tante persone ancora nell'ombra, nel nascondimento, nella paura.
Io immagino anche lo stordimento di chi crede ancora che questa sia una malattia, una distorsione dell'anima. Prova a immaginare la Chiesa, il lato bigotto dell'istituzione che si guarda allo specchio e si vede lucente, perfetta, e non sa fare mea culpa, ma sa benissimo additare "il diverso"...
Eppure Papa Francesco mi sembra un uomo buono, un uomo in grado di avvertire le esigenze di questo tempo, di indagare il cuore.
Sì, lo sa fare. Anche le sue parole hanno contribuito a questo traguardo. Anche la sua apertura ha dato una ventata d'aria fresca in questo Paese stantio.
Spero solo che la gente sia felice.
Chissà se la felicità è di questo mondo, ma almeno le stiamo preparando qualche abito nuovo da indossare, nel caso volesse venire a trovarci e far festa con noi. Intanto oggi qualcuno gioisce. E alimenta speranze che aveva lasciato appassire.
Ma parlando così non rischi di farti inquadrare in una certa categoria?
E pensi che mi importi qualcosa? Io sono per l'uguaglianza dei diritti e dei doveri di tutti gli esseri umani, sia eterosessuali, sia omosessuali. Sono per dare la possibilità di avere la vita che si sogna a chiunque. Mi chiamino come vogliono, mi ghettizzino pure.
Oggi si è scritto un rigo in più di storia. Di quelli che hai voglia di vedere stampati sui libri. Di quelli che insegnano cosa vuol dire essere civili.

Giovedì, 12 Maggio, 2016 - 00:27