Tanti colori e un sogno
Il commento al bar dello sporadico curioso di turno che arriccia il naso davanti a qualcosa di insolito e si lascia scappare un "avete visto quello che hanno combinato i gay?" si è sciolto in meno di un secondo sotto un sole cocente che non ha intimorito i tanti cuori arcobaleno attaccati sul petto, sulle braccia, sui jeans.
La settimana del Puglia Pride si è conclusa ieri con la grande festa organizzata a Lecce. Sì, perché non si è trattato di un corteo di protesta o di rivendicazione arcigna. Musica e colori, una dose di eccentricità che ha condito di sorrisi la folla accampatasi ai piedi di Porta Napoli per partire alla volta di Piazza Mazzini e l'evento è stato un vero e proprio momento di festa. "Insieme siamo più forti" è stato il proposito di azione che ha guidato le varie tappe in tutta la Puglia e a Lecce, città candidata a capitale della cultura 2019, si è trasformato in un'eco di orgoglio, speranza, desiderio di cambiamento.
Uomini e donne uniti nel cantare l'amore in tutte le sue forme, accompagnati anche da alcuni politici che hanno voluto sottolineare con la propria presenza un appoggio incondizionato a un diritto, quello di essere considerati tutti allo stesso modo, esseri umani. In prima fila ha retto tra le mani lo striscione di apertura Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, accanto a Michele Emiliano e a Sandra Antonica, rispettivamente segretario e vicesegretario regionale del PD.
"Peccato per le istituzioni che hanno voluto perdere questo appuntamento - dice Vendola - non si può promuovere la cultura e poi avere atteggiamenti che richiamano il Medioevo".
Ma il popolo leccese, lontano da logiche politiche, sembra aver dato semplicemente una bella risposta a tutti.
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