Slip o boxer, è lo stesso

foto di Franco Mazzotta

In mutande, come quando si va al mare. Peccato che la temperatura in questi giorni non sia esattamente estiva, nonostante il meteo ci abbia regalato un capodanno soleggiato. Siamo in mutande, è vero. Non ci sono eufemismi per descrivere meglio l'attuale situazione. Eppure, per i regali ci siamo attrezzati. Per la nostra tavola delle feste ci siamo comunque organizzati. Rendendo ricco anche ciò che ricco non era. E non abbiamo chiesto aiuto a nessuno, tanto meno ai politici. D'altra parte, sono troppo presi a preparare liste, a diventare 2.0 e a sfruttare i social network per darsi quel tono che forse non sanno di aver già perso tra chiacchiere e promesse.
Perché infatti dovrebbero ascoltare le nostre richieste? Fare politica non significa certo dare voce ai cittadini. Non vuol dire cercare una soluzione che possa permettere a tutti la dignità, quella che esula dall'avere e che vuole il minimo indispensabile per pensare alla serenità. Non ai sogni.
Quelli, non tutti per fortuna, li abbiamo già accantonati. Vorremmo semplicemente la serenità.
Allora, cara Befana, anche se sulla scopa quest'anno hai viaggiato più agitata del solito, con un occhio rivolto a Babbo Natale che questo dicembre ha fatto troppa fatica ad accontentare i desideri, lasciando a bocca asciutta molti, fai quello per cui sei stata sveglia tutta la notte.
Riempi di carbone le calze giuste. Ma falle belle pesanti, mi raccomando. Perché chi le riceve deve sapere cosa significa avere un peso da portare e deve imparare a conoscere una sporcizia diversa da quella che lascia sulle mani il denaro rubato. La sporcizia del sudore.
Siamo in mutande e senza lavoro. Ma facciamoci il regalo di un sorriso con chi amiamo. Ce ne vogliono di "smile" su twitter per rendere il vero significato di un gesto così, caro Monti!

Domenica, 6 Gennaio, 2013 - 00:07