"Siamo uomini, non astri"

Aperto il Centro polifunzionale Officine Martinucci

Si è svolta ieri l’inaugurazione ufficiale del “Centro polifunzionale Officine Martinucci”, volto al servizio e all’integrazione delle disabilità (e non solo) nell’ambito territoriale di Galatina. Alla manifestazione hanno presenziato i rappresentanti di tutti i comuni dell’ambito che hanno dato vita ad una tavola rotonda completata da Luigi Mangia e dal segretario provinciale di S.F.I.D.A. Vito Berti. A moderare il dibattito Bruno Dollorenzo, direttore pedagogico delle Comunità “L’Aquilone” e “La Bussola”.
Una delle note di apertura di Dollorenzo è stata straordinariamente incisiva, poiché ha affermato che quando, generalizzando, si dice o ci dicono che “non ci sono fondi” possiamo rispondere: ”Troviamoli! Perché io questo lo voglio! Io voglio mettermi a servizio!”
Il tratto distintivo di Luigi Mangia e Vito Berti è stato la disabilità finchè non hanno aperto bocca.  Dal momento in cui hanno iniziato ad intervenire il loro limite si è decentrato per far posto alle loro idee. Idee molto chiare: la dignità del fare, del lavorare; la cittadinanza attiva nel mettersi a servizio e nell’essere solidale. Solidale non per luoghi comuni sui massimi sistemi, ma su cose molto concrete, come guardare se tra i tuoi vicini di casa, proprio a due passi da te c’è una persona disabile e chiederti che cosa puoi fare tu per lui o lei.
L’importanza del ruolo delle istituzioni non solo nel garantire, ma soprattutto nell’attuare e vigilare, affinchè i servizi resi siano di sempre crescente qualità.
La bellezza, ma anche la pericolosità di quando pubblico e privato si uniscono. Bellezza perché è anche lì la vera integrazione e i servizi resi migliorano costantemente. Pericolosità poiché il pubblico non deve cedere alla debolezza della distrazione e demandare al privato sempre di più.
La parte di intrattenimento puro è stata totalmente animata dai ragazzi dei centri “L’Aquilone” e “ La Bussola”, attori decisamente migliori di tanti sedicenti artisti delle fiction italiane, cui ha fatto da cornice la mostra-mercato dei lavori artigianali realizzati dagli stessi ragazzi dei due centri. Ai cosiddetti normodotati è vivamente consigliabile acquistare, ad esempio, uno degli splendidi fiori di carta realizzati dagli artisti, e chiedersi se saprebbero fare altrettanto. Ci sarebbero fior di sorprese.
L’integrazione delle differenze illumina. La fortuna è che alcune persone ci ricordano che diamo la luce per scontata, che siamo abituati a dare il sole per scontato. Ma dal sole c’è molto da imparare poiché: ”esso è, tra gli astri, il più democratico, perché scalda tutti. Non fa e non percepisce differenze”.
Siamo uomini, non astri e non possiamo fingere di non percepire le differenze, ma possiamo integrarle. Possiamo provare a imparare. Questo possiamo farlo tutti, guardando alla nuova realtà che è nata nella nostra città. In bocca al lupo e buon impegno a tutti noi.

Domenica, 19 Maggio, 2013 - 00:07

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