Servizio psichiatrico, ogni giorno una nuova paura
Ennesimo episodio di crisi violenta difficile da gestire in serenità. Dall’ospedale di Galatina la richiesta di supporto a chi lavora in un reparto difficile
Diventa tutto una costante attesa. Attesa del momento in cui ci sarà l’ennesima situazione di pericolo da affrontare, attesa di una giornata che nel concludersi dà un sospiro di sollievo, fino al giorno dopo in cui si riprenderà ad aspettare.Il dramma è proprio dietro l’angolo, dietro la porta di una stanza, in un corridoio, nella persona che hai accanto. E nel reparto di Servizio psichiatrico di diagnosi e cura del “Santa Caterina Novella” di Galatina lo sanno bene i medici e gli infermieri che si trovano a imbattersi in casi difficili e imprevedibili.
A ieri risale un nuovo ricovero e una nuova circostanza di paura. Portato con il 118 al Pronto Soccorso durante la notte, un giovane paziente psichiatrico ha da subito manifestato insofferenza verso la struttura ospedaliera. Pare che sia stato necessario anche l’uso, da parte degli agenti intervenuti, di uno spray al peperoncino per immobilizzare il paziente.
Durante il ricovero però l’uomo ha strappato, come fossero lenzuola, le fasce di contenzione e ha riproposto la sua crisi con aggressività.
Tante volte abbiamo raccontato delle vicende, spesso cariche di ferite e di dolore, che coinvolgono i sanitari di questo reparto e ancora una volta ci ritroviamo a prestare la voce a un terrore che demotiva chi del proprio mestiere ha fatto una missione.
“Siamo infermieri, non buttafuori - dice qualcuno - e la sera vogliamo tornare a casa dai nostri figli”. Allora si provano a chiamare poliziotti, vigili, guardie giurate, ma tutto sembra viaggiare in una bolla di sapone dove bisogna muoversi con cautela. Quando si tratta di pazienti psichiatrici i protocolli appaiono poco chiari o forse troppo generici. E se succede qualcosa ad altri degenti? Chi risponde?
L’uomo protagonista di questa giornata, dopo la terapia, si è tranquillizzato. Ma torna l’attesa per il prossimo caso e l’incognita di come poter gestire in tranquillità ciò che potrebbe di nuovo accadere.
Urge un piano che assicuri serenità sia a chi opera sia a chi ha bisogno di aiuto. Urge proteggere questo reparto e chi lo anima ogni giorno con dedizione e professionalità.
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Mercoledì, 13 Novembre, 2019 - 00:07