"Salviamo San Paolo!"
Caro direttore, la mia solitaria passeggiata, per le vie del centro storico, in questa settimana, è stata contrassegnata dalla pioggia intermittente che il mese di maggio ci sta donando, la cosa non mi ha per niente disturbato e non mi ha fatto desistere dal prosieguo del mio girovagare tra le bellezze architettoniche della nostra amata Galatina. Anzi, quei temporanei scrosci di pioggia, mi hanno consentito di trovare riparo in qualche portale di antiche dimore, balconi barocchi o rococò, dando la possibilità alla mia vista di trarre beneficio di fregi, arzigogoli e incisioni.
Uno di questi improvvisi acquazzoni mi ha fatto trovare riparo nella chiesetta di San Paolo. La sosta si è protratta per diversi minuti, dandomi la possibilità di fissare ogni minimo particolare che decora quel luogo sacro.
La cappella versa in uno stato pietoso, in particolare l’altare, che si sbriciola lasciando solo polvere. Il ragno sta tramando la rete del declino della tradizione delle tarantate che venivano a essere guarite a Galatina da San Paolo? Nel vedere sgretolare la pietra incisa che decora l’antico altare, ho immaginato che tutto ciò che riguarda il fenomeno del tarantismo si va frantumando nell’oblio del tempo.
Caro direttore, anticamente a Galatina le tarantate erano viste come donne sofferenti e desiderose di guarigione nel corpo e nello spirito che avveniva attraverso l’acqua e la preghiera. La danza e la musica, tanto esaltata ai nostri giorni in quel luogo, distorcono il vero motivo del pellegrinaggio di tante povere donne sfortunate che venivano a chiedere solo una grazia a San Paolo: essere guarite.
La cappella, tanto contesa, per il suo pregio, da gestori, proprietari privati e curia è comunque lasciata alla decadenza strutturale.
Caro Vito, non c'è un minuto da perdere. "Salviamo San Paolo" deve diventare il grido e l'impegno di tutti i galatinesi. Cosimo Montagna, Daniela Vantaggiato, Roberta Forte, Andrea Coccioli, Alberto Russi, Mario De Donatis e tutti i consiglieri comunali sanno quel che c'è da fare. Aiutiamoli a farlo! (d.v.)
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