Riscrittura della dignità?

La persona depressa che cerca di uccidersi non lo fa "per sfiducia" o per qualche altra convinzione astratta che il dare e avere nella vita non sono in pari. E sicuramente non lo fa perché improvvisamente la morte comincia a sembrarle attraente. La persona in cui l'invisibile agonia della Cosa raggiunge un livello insopportabile si ucciderà proprio come una persona intrappolata si butterà da un palazzo in fiamme. Non vi sbagliate sulle persone che si buttano dalle finestre in fiamme. Il loro terrore di cadere da una grande altezza è lo stesso che proveremmo voi o io se ci trovassimo davanti alla finestra per dare un'occhiata al paesaggio; cioè la paura di cadere rimane una costante.
Qui la variabile è l'altro terrore, le fiamme del fuoco: quando le fiamme sono vicine, morire per una caduta diventa il meno terribile dei due terrori. Non è il desiderio di buttarsi; è il terrore delle fiamme. Eppure nessuno di quelli in strada che guardano in su e urlano "No!" e "Aspetta!" riesce a capire il salto. Dovresti essere stato intrappolato anche tu e aver sentito le fiamme per capire davvero un terrore molto peggiore di quello della caduta. 
(Tratto da: David Foster Wallace, Infinite Jest)

La persona stritolata dalla CRISI ECONOMICA che cerca di uccidersi lo fa "per sfiducia" E per qualche altra convinzione CONCRETA che il dare e avere nella vita non sono in pari. Sicuramente non lo fa perché improvvisamente la morte comincia a sembrarle attraente. La persona in cui l'invisibile agonia della POVERTà raggiunge un livello insopportabile si ucciderà proprio come una persona intrappolata si butterà da un palazzo in fiamme. Non vi sbagliate sulle persone che si buttano dalle finestre in fiamme. Il loro terrore di cadere da una grande altezza è lo stesso che proveremmo voi o io se ci trovassimo davanti alla finestra per dare un'occhiata al paesaggio; cioè la paura di cadere rimane una costante.
Qui la variabile è l'altro terrore, LA PERDITA DELLA DIGNITÀ DERIVATA DALLO STRITOLAMENTO DELLA POVERTÀ: quando le fiamme sono vicine, morire per una caduta diventa il meno terribile dei due terrori. Non è il desiderio di buttarsi; è il terrore DI NON SENTIRSI Più UN ESSERE UMANO DEGNO. Eppure nessuno di quelli IN PARLAMENTO che guardano in su e urlano "No!" e "Aspetta!" riesce a capire il salto. DOVREBBERO ESSERE INTRAPPOLATI ANCHE LORO NELLA LORO AUTO BLU CHE BRUCIA e aver sentito le fiamme per capire davvero un terrore molto peggiore di quello della caduta.

Ho cercato nella letteratura qualcosa che mi spiegasse quello che è successo a Civitanova Marche, quello che la stampa ha definito triplo suicidio per dignità, perché nella realtà proprio non lo trovavo. Ho provato a riscriverlo. Vi chiedo perdono se il saldo con l’originale è clamorosamente in negativo, ma come potete vedere ho dovuto sostituire solo poche parole. Ho provato a trovare una spiegazione, non lo so, qualcosa. Sfortunatamente non ho più parole. Mi chiedo chi ancora ne ha.

 

 

 

Martedì, 16 Aprile, 2013 - 00:07