Riflessioni improvvisate sul fare e vivere la cultura a Galatina

Gent.le Direttore, il garbato e interessante dibattito che è sorto a seguito della “Notte della Cultura” mi ha portato a riprendere le fila di una riflessione che avevo avviato qualche tempo fa e che, per ragioni di tempo, non avevo portato a conclusione. Non sono né ciò che si potrebbe definire un intellettuale né un operatore culturale, per cui la mia riflessione avrà un taglio molto pragmatico, per certi versi metodologico. I contenuti, seppur esemplificati nella presente, li lascio alla riflessione e al lavoro di altri più competenti del sottoscritto.
Pur muovendo i passi dal recente dibattito, non è della recente manifestazione culturale che intendo scrivere. Pur con tutte le cautele del caso, è sul tema “fare e vivere la cultura a Galatina” che intendo svolgere la mia modesta riflessione, confidando sul buon cuore e sulla pazienza di chi mi leggerà.
Nello svolgimento intendo aiutarmi da un semplificato paradigma metodologico che proverò ad illustrare in ciascuno dei suoi componenti. Ciascuno degli elementi o tasselli rappresentati meriterebbe pagine e pagine di riflessione. Ovviamente ciò non mi è permesso per cui cercherò di essere quanto più sintetico possibile.

Linee Guida Strategiche
Essendo questa riflessione rivolta anche agli Amministratori del Comune di Galatina, non possono non includere in questa ciò che ritengo essere un importante e basilare tassello di tutta la “costruzione” su rappresentata.
Definire le linee guida strategiche del “fare e vivere” la cultura a Galatina significa andare ad individuare e definire le “identità” che si intendono promuovere, valorizzare e comunicare.
La parola identità è utilizzata nella sua formulazione al plurale in quanto un corpo sociale così complesso, come è la nostra Città, non può essere ritenuto mono identitario.
Quali sono le “identità”, da valorizzare, promuovere e comunicare, che si potrebbero includere in una pianificazione strategico-culturale del nostro Comune? Provo a fare qualche esempio (perdonatemi i titoli alcuni sono “brutti” ma servono solo come esempio:
-Galatina, Citta d’Arte
-Galatina e i suoi Musei
-Galatina, Città della Cultura
-Galatina, Cuore del Tarantismo
-Galatina, i Riti della Settimana Santa
-Galatina, Capitale degli Orsini

Non deve essere una pianificazione calata dall’alto. Dall’utile dialogo tra istituzioni e operatori culturali altre “identità” possono aggiungersi o all’abbisogna sottrarsi.
Per alcune di esse già degli eventi vengono svolti e a queste possono quindi ricondursi.
Ad esempio, come Città della Cultura abbiamo già la “Notte della Cultura”, i “Concerti del Chiostro”. Su ciò che è già in essere c’è sempre spazio per opportunità di miglioramento. Per altre a mio avviso occorre invece lavorare da “green field”; gli esempi sarebbero tanti ma mi riservo di approfondirli in un eventuale mia successiva.
Qual è il senso della pianificazione strategica anche con riferimento a manifestazioni che già si svolgono e che hanno successo?
Inquadrare in un pensiero strategico qualsiasi azione umana, sia essa rivolta al business o come in questo caso alla cultura, consente di poter definire correttamente e in anticipo ciò su cui “si vuole puntare” (la “vision” e la “mission” culturale di Galatina). Dare delle priorità. Coinvolgere per tempo istituzioni e privati. Promuovere e comunicare con maggiore efficacia ciò che si intende condurre. Veicolare con maggiore efficacia l’immagine sul piano socio-culturale di Galatina.
Significa anche riflettere con serenità su ciò che sino ad oggi non si è condotto e sul come si potrebbe fare.
I luoghi della Cultura
Galatina ha la fortuna di avere già a disposizione importanti e significativi contenitori culturali, sia pubblici che privati. Non tutti sono adeguatamente conosciuti ed utilizzati.
A questi altri si andranno ad aggiungere in un futuro che dovrebbe essere alquanto prossimo. Penso al Cavallino Bianco, al nuovo Auditorium. Forse della lista fa parte anche il vecchio Mercato Coperto che ha avuto una sorta di apertura straordinaria durante le precedenti settimane natalizie. Lo stesso Museo Civico a breve sarà interessato da una ristrutturazione.
Avere chiarezza sul “reticolato” in essere e futuro dei luoghi della Cultura consente a questi stessi luoghi di essere vissuti in modo pieno. Per i luoghi pubblici definire e comunicare la loro destinazione, le loro opportunità di utilizzo. Per i luoghi di proprietà privata, includerli in questo “reticolato”, da promuovere e comunicare, nella misura in cui sono disponibili a partecipare alla vita culturale della nostra Città.
Non è una mera elencazione di indirizzi, perché anch’essi partecipano e al tempo stesso sono oggetto di pianificazione strategica per mezzo degli operatori culturali che li gestiscono o intendono gestirli.
Operatori Culturali
Parto da una premessa dovuta. A Galatina di cultura, vera e di valore, se ne fa veramente tanta. Purtroppo non sempre adeguatamente partecipata.
Tra le tante, consentitemi di citare la meritoria azione sul piano culturale che annualmente svolge l’Università Popolare Aldo Vallone. A mio avviso la punta di diamante del fare cultura oggi a Galatina.
Creare una rete partecipativa e comunicativa tra i diversi operatori, che abbia anche come oggetto gli eventi che hanno in animo di condurre, non può che giovare a tutti. Da questo punto di vista a Galatina, con una esemplificazione stringata, “ci si conosce un po’ tutti ma non abbastanza”.
Non per introdurre rigide regole formali, ma sarebbe anche opportuno rivedere quella che oggi è la lista delle associazioni “accreditate” presso il Comune. Con alcuni consiglieri dell’attuale maggioranza, nei scorsi mesi, abbiamo provato “a darci uno sguardo”. Per molte non è chiaro il settore in cui operano. Altre ritenemmo che avessero cessato da tempo.
Applicare qualche “regoletta in più”, introdurre degli elementi di classificazione per lo meno rispetto all’ambito d’azione, darebbe chiarezza rispetto ai possibili interlocutori da coinvolgere nella fase di pianificazione ed attuazione. Darebbe maggior trasparenza anche rispetto alla concessione di eventuali contributi.
Gli operatori culturali parteciperebbero alla pianificazione strategica, avendo contezza dei luoghi da vivere e valorizzare.
Gli eventi \ appuntamenti culturali
Con questa espressione vado ad includere tutte le manifestazioni sia che abbiano la durata di un giorno sia che durino per mesi con appuntamenti variamente organizzati.
Non entro nel merito dei singoli eventi. Anche quelli più di successo possono avere opportunità di miglioramento future da perseguire. Lo sanno bene gli stessi organizzatori che in modo coscienzioso si interrogano sulla riuscita o meno già al termine di ciascun evento e pensano alle future azioni da perseguire.
Sarebbe interessante disporre di un calendario eventi \ appuntamenti culturali che riguardasse non solo l’estate, momento clou di tutte le manifestazioni, ma anche i restanti mesi dell’anno. Non necessariamente stampato. Un agenda gestita sul web. Un più efficace utilizzo delle bacheche comunali.
Definire un calendario eventi \ appuntamenti, consentirebbe un più efficace dispiegamento degli stessi nel corso dell’anno, evitare sovrapposizione in caso di eventi importanti, una migliore conoscenza, e quindi una maggiore partecipazione.
Non è semplice. Ma a mio avviso occorrerebbe fare qualche riflessione sul tema.
Aiuterebbe gli Amministratori nell’eventuale supporto da fornire nel caso di eventi \ appuntamenti organizzati da associazioni. Supporterebbe gli stessi organizzatori nell’effettuare una più efficace pianificazione ed organizzazione degli eventi \ appuntamenti. I cittadini avrebbero la possibilità di essere a
conoscenza di quanto accade in modo più agevole e quindi di partecipare. Come si suol dire, sarebbe un “win-win” per tutti.
Non tutti gli eventi devono essere necessariamente ricondotti alle “identità culturali” definite nella pianificazione strategica. Questo non fa che arricchire l’offerta culturale della nostra Città, fermo restando la promozione di ciò che è ritenuto prioritario.
Comunicazione e Fonti di finanziamento
Riguardo la comunicazione, alcuni aspetti sono già stati trattati implicitamente in precedenza. Qui si intende in un’accezione più ampia, come promozione e comunicazione dell’intera offerta culturale galatinese. Quindi delle “identità” definite nella pianificazione strategica, non solo del singolo evento.
Sull’argomento ci sarebbe da scrivere più di qualche libro. Già in precedenza in occasione di chiacchierate con alcuni Amministratori comunali ho evidenziato la difficoltà che ha Galatina di “vendersi” in modo efficace. Altro tema da includere nella pianificazione strategica.
Qui mi limito a citare il tema ma non c’è spazio per un’approfondita riflessione. Mi riservo, nel caso, di intervenire in seguito.
Riguardo le fonti di finanziamento, siano esse pubbliche o private, esse sono indispensabili per una buona organizzazione ed esecuzione di qualsiasi evento \ appuntamento. A volte l’impiego richiesto è limitato, in altri casi è cospicuo.
E’ logico che giungere alla decisione di elargire un contributo pubblico dopo aver eseguito una corretta pianificazione strategica, identificato i luoghi della cultura da far vivere, identificato gli operatori culturali che hanno “titolo” per essere coinvolti, e definito un buon calendario operativo degli eventi, consentirebbe agli Amministratori di operare in un contesto di maggior chiarezza e trasparenza.
Non solo, ma anche di attivarsi per tempo verso altri enti come Provincia e Regione. Cosa che per alcuni eventi sta già accadendo.
Purtroppo in Italia i contributi privati per manifestazioni sono parzialmente deducibili, il clima economico attuale rende anche difficile trovare imprenditori disposti a concenderli, e molto spesso, quindi, i contributi pubblici sono necessari per la conduzione di un evento.
L’importante è che la concessione di un contributo pubblico avvenga a fronte di una previsione di spesa e di ricavi in cui il contributo serva per raggiungere il “pareggio di bilancio”. Eventi che hanno la capacità di autosostenersi, per regola generale non dovrebbero riceverli. Questa è una regola applicabile più ad eventi aventi valenza di promozione commerciale che culturale.
In conclusione apro una parentesi.
Ci sono eventi culturali che hanno esclusiva valenza culturale. Altri hanno anche un possibile riverbero sulle attività economiche galatinesi. Altri ancora, destinati alle attività produttive, possono avere degli impatti anche sul piano culturale. Lo stesso dicasi riguardo l’interazione con l’ambito delle politiche giovanili.
L’adozione di un framework metodologico come quello descritto richiede la collaborazione ed interazione tra Assessorati. Questo è indubbio. Non è semplice, ma non è neanche impossibile. E la definizione del calendario estivo è prova della collaborazione tra i diversi assessorati.

Carissimo Direttore, il tema da svolgersi è lungo. Ho provato a fare una sintesi. Non sempre la sintesi porta chiarezza, per cui mi scuso anticipatamente con Lei e i suoi lettori se alcuni passaggi non sono stati approfonditi a sufficienza o, in alcuni casi, solo accennati.
Alcuni temi non sono stati neanche accennati, come la tutela e conservazione dell’immenso patrimonio storico-culturale presente “extra moenia”. Ma non va dimenticato.
Tra l’altro l’ambito di applicazione dell’approccio da me descritto potrebbe essere applicato anche ad altri ambiti diversi da quello della cultura. Ciò potrebbe forse giovare ad evitare che, come accaduto nelle ultime campagne elettorali, ritorni il tema delle identità non definite di Galatina.
Purtroppo il tempo è tiranno e, a dire il vero, l’obiettivo di questa mia è più che altro quello di avviare una più ampia riflessione più che svolgerla per intero.
Ci sarò riuscito? A chi leggerà l’ardua sentenza.

Nel ringraziarLa anticipatamente per la pazienza, nel caso ritenga meritevole di pubblicazione la mia, La saluto cordialmente,
Massimo Negro

Venerdì, 13 Settembre, 2013 - 00:05