Primo giorno per il nuovo primario di cardiochirurgia

Giovanni Casali ha preso regolarmente servizio al "Vito Fazzi"

Ieri è stato il primo giorno di servizio alla Cardiochirurgia del “Vito Fazzi” per il nuovo primario Giovanni Casali, savonese con derivazioni salentine. Puntuale alle 8,30 il cardiochirurgo, fino a ieri all’ospedale San Camillo di Roma, si è recato al suo nuovo reparto al 1° piano del Fazzi. Si è presentato ai colleghi e al personale sanitario e ha fatto il giro della struttura; nelle corsie di degenza e presso l’Utic, l’unità di terapia intensiva coronarica. Dopo ha voluto conoscere anche i colleghi con i quali lavorerà a più stretto contatto: il primario di Cardiologia, Francesco Magliari e il responsabile di Emodinamica, Giuseppe Colonna.
Giovanni Casali ha 50 anni, è sposato, ha 2 figli, una ragazza di 14 anni che frequenta il liceo scientifico e un ragazzo di 12 anni, studente di 2^ media. E’nato a Savona, città di origine del papà, mentre la mamma è salentina di Soleto, comune dove attualmente vivono i due genitori che hanno più di 85 anni. E proprio a Soleto, presso l’abitazione degli anziani genitori, il primario del Fazzi si  appoggia logisticamente in questi giorni, prima di orientarsi (probabilmente nella prossima estate) a sistemarsi nel Salento, dove ha deciso di trasferire la famiglia. La presenza dei genitori nella provincia di Lecce è stato uno dei motivi che hanno indotto il dottore Casali a partecipare all’avviso pubblico per il posto di primario al Fazzi.
Casali ha prestato servizio al San Camillo di Roma per quasi 18 anni (dal 1998), ricoprendo ruoli e incarichi di sempre maggiore responsabilità. Fino a sostituire il professore Francesco Musumeci durante le sue assenze.
Gli abbiamo chiesto quali esperienze maturate al San Camillo pensa di portare qui a Lecce.
«Insieme alla direzione strategica della Asl abbiamo individuato due filoni – risponde, cercando di non dare l’impressione di voler mortificare il prezioso lavoro che svolgono oggi i colleghi del Fazzi -  Sicuramente cercheremo di innovare le tecniche migliorando la mini invasività chirurgica.  Soprattutto sviluppandola parte interventistica. Alcuni tipi di interventi – spiega - non vengono più fatti in senso strettamente chirurgico, ma attraverso catetere. Si lavora così sull’aorta e si comincia anche sulla valvola mitrale.
Poi, dato che questo centro, nelle intenzioni degli amministratori e dei decisori politici è destinato a diventare un riferimento anche per il grande Salento, si dovrà aprire il discorso dello scompenso cardiaco, con assistenza ventricolare meccanica e con il trapianto».
In questo il nuovo primario si trova in sintonia con il direttore generale Silvana Melli che intende dare un grosso impulso alla medicina del territorio, soprattutto dell’adulto.

 

Martedì, 19 Gennaio, 2016 - 00:06