Piccole certezze
Abbiamo il governo, non sappiamo che governo sarà. Non conosciamo chi bleffa e chi gioca sul serio con le carte sul tavolo, non sappiamo se qualcuno sta nascondendo l’asso nella manica. E in questo turbinio di venti, che potrebbero davvero scardinare l’albero maestro, il timone e tutto quello che serve a navigare, mi tengo stretta alle piccole certezze di ogni giorno.
Anche oggi il panettiere ha sfornato pane caldo e fragrante, ha aperto bottega molto presto e ha inondato la strada di profumo di cose semplici e buone, profumo di fuoco e legna, di farina, acqua e lievito. Anche oggi il contadino sotto casa è tornato da campagna portando in negozio verdura freschissima: cicorie, rape, finocchi con sopra qua e là qualche lumachina che mi dice che quello che vedo è coltivato con l’amore per la terra.
Anche oggi sento il rumore del martello del calzolaio, che da qualche tempo è tornato a risuolare le scarpe che qualche anno fa avremmo buttato, sento l’odore della crema da scarpe con cui fa tornare nuovo il cuoio consumato. Anche oggi ho incontrato qualcuno a cui ha fatto piacere salutarmi, mi ha stretto la mano, mi ha raccontato i suoi guai aspettando che io gli raccontassi i miei, in uno scambio affettuoso di consigli e raccomandazioni. Anche oggi vedo uscire un giovane papà col passeggino e la sua bimba che farfuglia già qualche parolina, e più in là una mamma col pancione si tira dietro il carrellino della spesa: penso con gioia che la vita non si ferma. Anche oggi il sacrestano ha aperto la porta della chiesa, se ne avrò voglia ci potrò entrare per restare in silenzio con i miei pensieri, o per parlare con la voce del cuore con Qualcuno che mi sa ascoltare.
E così mi rassereno pensando a tutti quelli che, come me, fanno comunque il proprio lavoro, continuano ad avere fiducia nell’equilibrio delle piccole cose a cui è bene aggrapparsi per non perdere la bussola, per continuare ad orientarci anche se la strada sembra sempre più difficile.
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