Pericolo in via Siciliani, piovono vetri

Una telefonata rompe il silenzio del mio studio, dall’altra parte del telefono portatile una voce amica mi avvisa che in via P.Siciliani sta succedendo qualcosa di insolito, mi invita a fare in fretta se voglio impressionare una foto  del tutto particolare ed interessante. La cosa m’intriga, stacco la pila dal caricabatterie, la inserisco nella fotocamera, prendo le chiavi della macchina e dopo circa cinque minuti sono sul luogo del mistero.
Mi guardo intorno per trovare il volto della voce amica che mi aveva telefonato, ma non vedo nessuno, eppure l’amico è una persona attendibile di cui mi fido, mi avvio verso l’incrocio che da via Siciliani dà verso sinistra alla Porta Nuova e a destra in via Ottavio Scalfo per cercare di capire e di vedere quel qualcosa di insolito come mi aveva segnalato il telefonista, ma non vi era nessuna traccia né dell’insolito né del mio segnalatore.
Il mio orecchio però sentì qualcosa, un rumore di vetri rotti proveniente dall’interno di un secchio in movimento, portato in mano da qualcuno. Il mio sguardo si posò in via Scalfo notando un uomo che aveva tra le mani un secchio, una paletta e una scopa, ed era proprio da quel secchio che proveniva il rumore dei vetri.
Cercai di raggiungerlo per chiedergli cosa fosse successo ma la sagoma di quel personaggio sparì nel grande portone del palazzo che ospitava l’Istituto Immacolata. All’improvviso mi sento chiamare, mi volto e riconosco l’amico telefonista, lo raggiungo, e dopo averlo salutato, mi porta sul luogo del mistero, in particolare vicino al civico 73 di via Pietro Siciliani, mi racconta che qualche minuto prima che mi telefonasse, dal cielo, in quel punto dove ci trovavamo, erano piovute  lastre di vetro, e che, per fortuna, non avevano trovato nessun essere umano nel loro percorso verso terra, altrimenti sarebbe stata una tragedia. L’amico m’informava che l’uomo che io avevo visto poco prima con scopa e secchio era il custode dell’istituto, il quale aveva ripulito tutto senza lasciare neanche un piccolo frammento di vetro, e che lo stesso custode aveva avvisato sia il responsabile dell’istituto che i vigili urbani dell’accaduto.

Sta di fatto che a distanza di qualche giorno sono ritornato lì dove erano piovute le lastre di vetro, nessuno ha messo in sicurezza quel luogo, guardando in alto verso il secondo piano di quell’immobile si può notare il precario stato delle finestre, e osservando bene i vetri delle stesse, stanno tutti per staccarsi. Speriamo che facciano presto per non avere qualche infortunio serio.

 

 

 

Venerdì, 19 Settembre, 2014 - 00:05

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