Passaggio in Sicilia

Il posto in cui ci svegliamo sembra diverso da quello in cui ci siamo addormentati. Metto in moto e vaghiamo alla ricerca di corrente elettrica, di acqua corrente, di caffè... Di un bar insomma. Il cornetto con la crema di pistacchio mi promette una buona giornata e gli credo. Le ferrovie dello stato hanno anche i traghetti che sono economici e funzionali... E che ti aspettano, è il 12 agosto, se stai facendo il biglietto.
In 20 minuti di mare azzurro e brezza realizziamo che un ponte qui sarebbe brutto da vedere e poco conveniente anche se 33€ per passare da una parte all'altra, salvo offerte, sono tanti. Mi viene da gridare TERRAAAA! ma mi contengo, Bruno è sul ponte in buona compagnia e quando arriviamo ci fa scivolare fuori dal traghetto portandoci attraverso Messina fino all'autostrada che percorriamo fino a Taormina.
Taormina va vista quindi usciamo dall'autostrada. È l'errore più grande del viaggio fino ad ora. Attraversiamo Taormina in due ore  passo d'uomo, sotto il sole, è mezzogiorno. Il far west del parcheggio, con la connivenza dei vigili parcheggiati in terza fila che prendono un caffè al bar. Parcheggi abusivi in cortili privati a 10€. Parcheggi inventati, manovre di marcia fantasiose. Il codice della strada come quello Da Vinci, indecifrabile. Due ore, il calendario in due ore, anatemi e maledizioni ad ogni centimetro. Siamo fuori. Taormina è alle nostre spalle, il mare a sinistra, fantastico insieme ad Isola bella che non vedrò mai, ma siamo fuori.
Una nostra amica ci ospiterà per un paio di notti ad Augusta, la città di Fiorello e vertice del triangolo della morte Augusta-Priolo-Melilli. Puntiamo ancora verso sud e rotoliamo col sole sul groppone e la bellezza sulla sinistra... Sulla destra poi l'Etna... E quindi Augusta. Una casa amica. Un bagno con doccia. Un letto... matrimoniale. Corrente, divano, TV, frigo, vabbè una casa insomma, che non ne frequentiamo da giorni ormai. E inoltre la nostra amica si offre di guidare la sua macchina per noi, quindi non guiderò per due giorni!
Ci racconta che le nuvole che abbiamo davanti sono il risultato dell'attività petrolchimica, l'aria puzza di benzina e le fiamme che vengono fuori dai camini lasciano fumo nero molto denso. Vediamo da lontano gli stabilimenti sulla strada per Siracusa. La tecnologia attraverso la quale ci siamo rapportati ai resti greci che si trovano in giro per la città, in centro, ci sorprende e ci diverte.
E' notte ma un arancino al ragù non ha orario. Siracusa è bella, allestita bene e tratta tutti con rispetto. Gli spazi sono gestiti bene e la storia sposa la tecnologia in un connubio divertente. Siamo stanchi e la mia amica ci porta a casa sua a dormire. In un letto. Finalmente.

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Domenica, 28 Agosto, 2016 - 00:02