Papi Gump. “Mai più un figlio orfano di genitore vivo”
Lo scorso 29 settembre, Antonio Borromeo, quarantaseienne di Vasto, è partito dalla sua città per un viaggio che prevede un lungo percorso a piedi, durante il quale “Papi Gump” attraverserà tutto il meridione d’Italia, avendo come meta finale Roma. Una protesta piuttosto singolare quella che vede protagonista un papà che non si rassegna ad essere genitore di serie B. Dopo la separazione dalla moglie ha ottenuto l’affido condiviso, regolato dalla legge n° 54 del 2006, ma come spesso accade il diritto ad essere genitore al 50% non viene applicato, così Antonio Borromeo, come migliaia di papà nelle sue stesse condizioni, si vede costretto ad incontrare il figlio, ora undicenne, con il cronometro che scandisce ore e minuti fino alla “restituzione” del bambino alla madre. Papi-Gump non ci sta a questo tipo di restrizione, che di fatto rende vana l’intenzione della legge del 2006 con la quale il legislatore aveva previsto un maggiore equilibrio tra le figure genitoriali, a tutto vantaggio del minore e del suo diritto di avere accanto sia la mamma che il papà.
Così Antonio Borromeo comincia a protestare, camminando percorre chilometri e chilometri portando ovunque un messaggio di forte ma pacifica ribellione: vuole fare il papà senza dover dar conto a nessuno del dove, del come e del quando incontrerà suo figlio e soprattutto senza dover guardare l’orologio mentre si diverte con lui. È chiedere troppo, dal momento che nel suo caso il giudice ha previsto l’affido condiviso?
Papi Gump sarà a Galatina: il 10 ottobre è previsto il suo arrivo in piazza Alighieri, nel pomeriggio presumibilmente verso le ore 17,00. Sicuramente racconterà un po’ della sua storia, del suo avventuroso modo di protestare e della sua ferma intenzione di arrivare a Roma, ma non per incontrare qualche parlamentare: questa volta vorrebbe poter vedere Papa Francesco che in tante occasioni si è dimostrato sensibile verso le varie problematiche familiari, tra cui proprio quelle che riguardano genitori separati ed i loro figli.
Il cammino è lungo, ma possiamo essere certi che Antonio non si arrenderà e continuerà il suo percorso in cerca di solidarietà e appoggio per la sua battaglia. Il suo motto è chiaro e pienamente condivisibile: “Mai più un figlio orfano di genitore vivo”.
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