Orgogliosi di essere sul tetto(ne) del mondo?

Ascoltate! Lo sentite? No? Eppure è molto forte. È il silenzio dei "predicatori de noartri", quelli pronti a sparare ogni cartuccia a propria disposizione per criticare ciò che in maniera gioiosa e costruttiva cerca di smuovere le acque della routine e poi ammutoliscono davanti alle sfide peggiori lanciate al normale senso del pudore.
Una zona periferica della città per tre giorni ha ospitato la fiera dell'hard. Conferenza stampa di presentazione davanti a tre/quattro giornalisti che per dovere di cronaca hanno dovuto dare la notizia. Le raccomandazioni degli organizzatori sulla "pulizia" degli spettacoli e sui falsi moralisti "burattini del Vaticano".
Entrare sul discorso religioso potrebbe aprire una parentesi che sarebbe complicato chiudere. Quindi lasciamo la fede nel cuore di chi la coltiva con discrezione affidandosi alla preghiera.
Ma, e scusate l'immagine troppo esplicita che le mie parole possono richiamare, sbattere letteralmente la nudità su mani vogliose e occhi intorpiditi dal troppo vedere, non dovrebbe colpire negativamente la sensibilità di tutti? Non è necessario credere in Dio perché una donna si debba sentire offesa da tale mercificazione della femminilità più sporca, mista a violenza (anche se è solo costruito, il quadretto "schiavo/padrona" è un richiamo chiaro a questo concetto) e depravazione. Non è obbligatorio seguire ciò che dice il Papa per rimanere scandalizzati da quanto "i piaceri della carne" riescano a essere esasperati. Sì, esasperati. Perché qui non si addita il desiderio che, diciamoci la verità, è umano e prende certamente forma nell'intimità di un letto condiviso da due persone che si amano. Qui non si comprende il perché del puntare i riflettori sulla perversione, sulla possibilità di toccare e guardare con malizia (e pagando) una donna o un uomo, con cui non si ha alcun legame, che usano platealmente il linguaggio della sessualità più contorta e della pornografia più volgare.
Qual è lo scopo? Dare suggerimenti alle fantasie delle coppie che vogliono provare qualcosa di diverso? Arricchire i sexy shop?
Lo chiamano lavoro e, stando alle definizioni da vocabolario, in fondo lo è. Si compie un'attività che implica dispendio di energie e che è rivolta alla produzione di un bene, di una ricchezza. Immagino che la ricchezza prodotta non sia indifferente. Ma a che prezzo?
E chi segue questo genere di eventi, come fa a non sentirsi vuoto dentro?
Stigmatizzatemi pure come puritana, anche se non sono per niente intransigente come potrebbe sembrare. Ma sono ancora convinta che a farci tremare dall'emozione dovrebbero essere carezze dal calore reale, baci delicati, abbracci che prima di desiderare vogliano proteggere, non aggeggi in plastica che fanno sì vibrare la pelle, ma fermano in quell'attimo ogni possibilità di tenerezza.
Credo che Galatina avrebbe potuto protestare con vigore contro Erotica Salento e non nascondersi dietro deboli e sporadici dissensi. E parlo sia della Galatina politica, sia di quella della quotidianità.
Probabilmente la manifestazione sarebbe stata realizzata lo stesso, ma almeno avremmo per una volta alzato la voce per un giusto motivo.

Martedì, 29 Aprile, 2014 - 00:07