"Ogni mattina ci sveglia l'amore per il prossimo"

Parla Antonio Venturelli, Vigile del Fuoco di Sannicola

Di quei caschi chini sulla neve in questi giorni ci si stanno riempiendo gli occhi, mentre il cuore anche a distanza li incoraggia, gioendo per ogni vita salvata, piangendo per ogni cattiva notizia.
I Vigili del Fuoco sono oggi sotto i riflettori per la tragedia dell'hotel di Rigopiano, ma spesso dimentichiamo quanto il contributo di questi uomini e queste donne, che offrono il proprio impegno al prossimo, sia una dedizione quotidiana, nelle situazioni più disparate.
Ce lo racconta Antonio Venturelli, 35enne di Sannicola, Vigile del Fuoco dal 2011, in servizio presso il Comando di Taranto, distaccamento aeroportuale di Grottaglie.
Cresciuto negli ambienti della caserma per via del padre, impiegato amministrativo del Comando di Lecce, da piccolo adorava trascorrere le giornate insieme ai pompieri, affascinato dal modo in cui vivevano il pericolo e avvertendo un clima amichevole dove il rispetto e la collaborazione sono sempre stati fondamentali.
A chiedergli perché un giovane arriva a scegliere un mestiere come il suo, la risposta non ha incertezze: "L'altruismo, la voglia di essere utile, di aiutare chi ha bisogno - dice Antonio - sono queste le sensazioni che mi spingono a svegliarmi ogni mattina e ad affrontare il mio turno".
Gli eventi che hanno colpito il Centro Italia stanno tenendo con il fiato sospeso anche lui, che conosce bene le difficoltà che si possono incontrare in un'azione di salvataggio. E pensa a come potrebbero cambiare in meglio le cose se le istituzioni investissero di più nella sicurezza.
"Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco è una risorsa per il Paese - continua - per questo dovrebbero prestare maggiore attenzione a chi vi lavora. Invece c'è carenza di personale, spesso siamo sotto organico e i mezzi di cui possiamo usufruire sono non di rado fatiscenti. Qualcuno in queste ore ci definisce eroi. In realtà siamo semplici persone con delle famiglie che ogni giorno attendono a casa il ritorno dei propri cari. Siamo addestrati ad affrontare il pericolo, ma questo non vuol dire non aver paura, anzi. Sono certo però che con attrezzature più consone, diminuirebbe la soglia di rischio per tutti. Tra le forze dell'ordine siamo forse quelli con lo stipendio inferiore, vorremmo almeno poter contare su strumenti adatti a quello che dobbiamo fare".
Nella certezza che i colleghi che in queste ore stanno scavando nella neve stiano facendo il massimo che sia possibile, Antonio Venturelli ribadisce la necessità di invertire la tendenza.
"Il Governo deve puntare sulla sicurezza e sulla prevenzione - conclude - e aiutare fattivamente il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco è una strada che deve essere percorsa, perché nella cooperazione si possono ridurre al minimo le tragedie e la macchina dei soccorsi, con protocolli ben precisi, può funzionare al 100%".

Mercoledì, 25 Gennaio, 2017 - 00:08