Nuovo primario di cardiochirurgia al "Fazzi", il commissario Melli non molla
Il commissario straordinario della Asl di Lecce, Silvana Melli, di fronte agli esposti pervenuti alla Procura relativi alle modalità della nomina di Giovanni Casali a direttore della Cardiochirurgia del “Vito Fazzi” non arretra di un solo passo. « La direzione strategica dell'Asl di Lecce – precisa la manager - ribadisce la sua completa fiducia e rispetto nei confronti dell'operato della magistratura, avendo come unico obiettivo una direzione improntata alla trasparenza delle procedure ed al rispetto della normativa vigente».
Princìpi di trasparenza e rispetto delle norme che, sottolinea la Melli, «si applicano all'intero operato aziendale e non esclusivamente a questo episodio. Su questo – aggiunge - sono già stata chiara e diretta anche in interviste rilasciate nei giorni scorsi».
Il 25 novembre 2014, più di un anno fa, la commissione esaminatrice aveva completato la procedura per accertare l’idoneità degli aspiranti a primario di Cardiochirurgia del Fazzi.
La commissione, composta dal presidente Ottavio Narracci (allora direttore sanitario della Asl di Lecce), dal primario di Cardiochirurgia degli “Ospedali riuniti di Ancona”, Lucia Torracca e dal primario di Cardiochirurgia degli “Ospedali riuniti Papardo-Piemonte” di Messina, Francesco Patanè, aveva individuato la terna di candidati in: Giovanni Casali (azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini di Roma), Giampiero Esposito (Humanitas Gavazzeni di Bergamo) e Gabriele Giunti (azienda universitaria Careggi di Firenze).
Il 10 dicembre 2015 Silvana Melli, tenuto conto della valutazione comparativa dei titoli fatta dalla commissione (che vedeva prevalere il dottor Casali), con delibera n. 278 ha conferito l’incarico a Giovanni Casali per 5 anni.
Nel frattempo, il dottore Salvatore Zaccaria, attuale facente funzioni di primario al Fazzi, si era rivolto al giudice del Lavoro. Motivo? Gli interventi eseguiti al Fazzi, sostiene Zaccaria, non erano stati considerati dalla commissione, semplicemente perché lo stesso non li aveva presentati. E non erano stati presentati perché il dottore Zaccaria si era attenuto alle disposizioni contenute nel bando di gara che espressamente prevedono che non c’era alcun bisogno di presentare quei titoli. Successivamente un’associazione a sostegno del dottore Esposito aveva presentato un esposto, denunciando presunte irregolarità nella valutazione della commissione. Nella querelle si sono poi tuffati i partiti e gli schieramenti politici.
Così la nomina di un primario che manca dal Fazzi da quasi 4 anni, diventa una matassa che si ingarbuglia sempre di più e che il giudice Valeria Mignone ha intenzione di sbrogliare.
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