Lascia non un vuoto ma una voragine
Alberto Fortuzzi più che un vuoto lascia una voragine. La lascia in personaggi famosi, come Renato Zero, che ispirandosi alla sua straordinaria storia d’amore con Anna Chiarelli ed il Cemento, scrisse quello che è tutt’ora considerato il suo più grande successo, Il Triangolo.
La lascia in grandi industriali come Carlo Pessina, presidente della Monticchio Gaudianello S.p.a., azienda produttrice di acqua minerale che, da domani, vedrà crollare sensibilmente i suoi dati di vendita.
La lascia in Alessandro Bartezzaghi, che non potrà più sperare di riuscire a creare un cruciverba che Alberto non fosse in grado di risolvere.
La lascia in tutti i santi appassionati di paracadutismo, che aspettavano sulle nuvole col paracadute in spalla uno dei suoi celeberrimi richiami con voce tonante per lanciarsi sulla terra.
La lascia in chi ha problemi respiratori, che, essendo egli stesso allergico, invitava a non aver paura del soffocamento, ma anzi ad esser grati, poiché se manca il fiato le cazzate non si possono dire ad alta voce e si fa una figura migliore.
La lascia nei testimoni di Geova, che perdono l’unico essere umano in grado di ascoltarli per 3 ore e 48 minuti netti, record mondiale tutt’ora imbattuto.
La lascia nei topi d’appartamento a cui piace trattenersi a fare una chiacchierata con il derubato invece di scappare via.
La lascia in chiunque sia incappato nel suo cammino e se ne sia andato ridendo, in quanto a lui piaceva soprattutto ridere e far ridere. È stata proprio questa la sua più grande dote, ma anche la sua più grande mancanza, in quanto si è dedicato talmente tanto a farci ridere, che si è completamente dimenticato di spiegarci come avremmo dovuto fare nel momento in cui ci fosse venuta a mancare la sua ironia.
La scomparsa di Alberto Fortuzzi
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