Carlo e la piuma
Non esiste gravità. In un attimo siamo tutti a mezz'aria, sospesi. Un'altra dimensione in cui ad avere peso sono solo le lacrime, che bagnano l'asfalto come pioggia insistente, fitta e silenziosa. Bagnano la piazza troppo vuota. Bagnano notti che non saranno più le stesse. Non per te, Daniela. Non per i vostri bambini. L'urlo del dolore fa riemergere quella forza che attira al suolo e si ritorna con i piedi nel fango. La realtà è cupa, inspiegabile.
Ma se i tuoi occhi rossi e appannati trovassero il coraggio di alzarsi verso le stelle, si accorgerebbero di una piuma che volteggia tra le lucciole. Lieve. Non può essere altrimenti. Non c'è terra in grado di schiacciare gli animi onesti e sereni. Si liberano nel dopo prima ancora di far realizzare l'assenza a chi rimane nel presente.
Carlo è il sorriso del cielo disegnato da quella piuma, simbolo di sogni che spetta a voi, Daniela, rendere concreti. Perché di sogni ne aveva di sicuro nel suo spirito solare, messi da parte per un poi che si crede di avere sempre il tempo di raggiungere. Un poi che vi vedrà proiettati in un futuro senza di lui, ma pieni di lui.
Non vi ha lasciati. Continua ad amarvi nel modo più puro, quello che non ha bisogno di carne e di carezze. Si nutre dell'essenza più luminosa della gioia. Felicità per quello che Carlo è stato in grado di fare fino ad ora, felicità per quello che sarete in grado di fare con lui nel cuore, nelle viscere, nella testa, da oggi in avanti. Cose meravigliose, così come aveva immaginato.
Non ti basta, lo so. Tu hai ancora i piedi nel fango. Hai bisogno di una carezza. Non hai spiegazioni da dare a un giorno come tanti terminato come il peggiore degli incubi. E parole non ci saranno tanto grandi e potenti da sollevarti ancora a mezz'aria e farti sfiorare quella piuma che continua a volteggiare. Mancanza e pace sembrano termini agli antipodi. Ogni certezza appare lacerata dall'assurdo. Eppure Carlo è nella pace e la sua non è mancanza.
Non lo vedi, ma lo senti, affetto che pulsa incondizionatamente e che trasformerà lo stordimento nel sapore dolce di un insegnamento tramandato, di un principio sano da donare a chi ci passa accanto.
Così quella piuma ti sfiorerà la guancia in un bacio appena accennato. Ti si poserà sulla spalla. E sarà tua per sempre.
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