Bologna!
L'ultima tappa del 'trionfale' viaggio in Vespa 50 da Galatina alla ciità delle due torri
Ancona (16) - Alle 7:30 mi sveglia il sole, no... il caldo. Attorno a me solo un anziano sdraiato sul muretto e più lontano gli operatori ecologici che lavorano. Il signore incrocia il mio sguardo "Buongiorno! dormito bene?". Gli sorrido chè non riesco ancora a parlare, "vai a fare il bagno che ti riprendi". Penso sia un buon consiglio anzi pensandoci bene sarebbe un'altra prima volta in questo viaggio: credo di non aver mai fatto il bagno prima delle 9. "E' una buona idea. Per favore tiene d'occhio le mie cose mentre mi butto in acqua?" e mi risponde di stare tranquillo, che lui resta lì e che non tocca niente nessuno.
L'acqua delle 7:30 è una sferzata mai provata prima, da nessuna parte, infatti resisto in acqua appena un minuto, forse poco più, poi guizzo fuori dal mare, e mi precipito sotto la doccia dato che non ho il telo. La mia roba è lì, l'uomo anche. Va tutto bene quindi mi preparo per partire. Risalgo la scalinata con lo zaino e le borse. Le avevo portate giù con me per la notte, un centinaio di gradini forse, una faticaccia col sole che brucia già.
Risistemo il carico sulla vespa come si sella un cavallo e mi dirigo verso la statale, verso ovest in questo momento. Dopo pochi chilometri mi torna di nuovo chiaro come mai quattro anni fa decisi di viaggiare di notte: il sole sta arrostendomi le braccia e le gambe, non ho protezione solare e fa comunque un caldo terribile. Vorrà dire che farò soste più frequenti approfittandone per caricare il telefono.
L'acqua delle 7:30 è una sferzata mai provata prima, da nessuna parte, infatti resisto in acqua appena un minuto, forse poco più, poi guizzo fuori dal mare, e mi precipito sotto la doccia dato che non ho il telo. La mia roba è lì, l'uomo anche. Va tutto bene quindi mi preparo per partire. Risalgo la scalinata con lo zaino e le borse. Le avevo portate giù con me per la notte, un centinaio di gradini forse, una faticaccia col sole che brucia già.
Risistemo il carico sulla vespa come si sella un cavallo e mi dirigo verso la statale, verso ovest in questo momento. Dopo pochi chilometri mi torna di nuovo chiaro come mai quattro anni fa decisi di viaggiare di notte: il sole sta arrostendomi le braccia e le gambe, non ho protezione solare e fa comunque un caldo terribile. Vorrà dire che farò soste più frequenti approfittandone per caricare il telefono.
Spengo la vespa a Fano e ne approfitto per un caffè ed un paio di telefonate, poi sosta a Pesaro. Necessito di un bagno e di corrente elettrica e mi viene tutto concesso in cambio della storia di dove sto andando, anche se ormai fa più scalpore il "da dove vengo". A Cattolica la vespa la spengo sul lungomare sotto la finestra di un Mc Donald's. In viaggio per i paesi, fuori dalle grandi strade, i Mc Donald's sono una benedizione: per 90 centesimi hai a disposizione un bagno (nelle stazioni solo il bagno costa 50 cent.), corrente elettrica, aria condizionata ed un panino anche se di merda.
Non frequento questi posti, li sfrutto solo quando viaggio. La cassiera che sorridente saluta in russo una signora ucraina e suo figlio sembra essere arrivata sulla terra da poco e mi dichiara che lei è fuori dal mondo e di tutti questi conflitti non ne sa niente, lei queste guerre non le capisce. La signora ucraina resta seria ed in silenzio. Approfitto del posto per un'ora. Fuori dalle finestre la spiaggia brulica di colori, sfuocati dal caldo però e questo mi trattiene dentro... poi la vedo, luccicante appena fuori da dove sono, pochi metri, scintillante freschezza di una doccia! Raccolgo le mie cose e mi precipito verso la vespa, le metto a posto, ogni cosa ha il suo posto se no poi è un casino ritrovare tutto, e mi lancio, dribblo il passeggino ed il bimbo col cane, il padre che spiega alla moglie come lavare le cose sotto la doccia, ma la doccia diventa mia "oh, scusate, c'eravate voi?" lei si acciglia "si! veramente si!", non posso fare altro che sorridere grondante e "ah ecco, dicevo di aver rubato il posto a qualcuno".
Non frequento questi posti, li sfrutto solo quando viaggio. La cassiera che sorridente saluta in russo una signora ucraina e suo figlio sembra essere arrivata sulla terra da poco e mi dichiara che lei è fuori dal mondo e di tutti questi conflitti non ne sa niente, lei queste guerre non le capisce. La signora ucraina resta seria ed in silenzio. Approfitto del posto per un'ora. Fuori dalle finestre la spiaggia brulica di colori, sfuocati dal caldo però e questo mi trattiene dentro... poi la vedo, luccicante appena fuori da dove sono, pochi metri, scintillante freschezza di una doccia! Raccolgo le mie cose e mi precipito verso la vespa, le metto a posto, ogni cosa ha il suo posto se no poi è un casino ritrovare tutto, e mi lancio, dribblo il passeggino ed il bimbo col cane, il padre che spiega alla moglie come lavare le cose sotto la doccia, ma la doccia diventa mia "oh, scusate, c'eravate voi?" lei si acciglia "si! veramente si!", non posso fare altro che sorridere grondante e "ah ecco, dicevo di aver rubato il posto a qualcuno".
Aspetto che si asciughino i capelli e rimetto in moto con destinazione Rimini dove forse passerò la notte.
Finalmente sulla strada incontro il primo cartello che indica la direzione per Bologna. Sono vicino, ma mai cantare vittoria troppo presto, l'ho imparato quattro anni fa sulla mia pelle, anzi, sulle mie ossa, ma ora ho raggiunto Rimini, fa tanto caldo e sono stanco. Non posso mettermi a riposare in spiaggia al sole, mi ustionerei, allora il Parco Giovanni Paolo II va benissimo, soprattutto vicino al laghetto che raggiungo a motore spento. È un parco pedonale ciclabile e rischio il solito verbale.
Quasi tre ore vicino ad un lago all'ombra degli alberi vuol dire punture di zanzara su qualsiasi lembo di pelle esposto all'aria!
Sono pronto, mi serve un caffè.
Chiunque mi vede parcheggiare la vespa carica a quel modo mi chiede dove sto andando, nessuno mi ha mai chiesto da dove vengo e anche la signora del bar avanza la domanda. Mentre metto sotto carica il telefono le racconto il viaggio e l'intenzione di dormire in spiaggia a Rimini, lei spalanca gli occhi e mi raccomanda "guarda non ti consiglio di dormire in spiaggia qui, c'è tanta brutta gente di notte sulle spiagge, che ruba. Lascia stare".
Beh non la ricordavo così Rimini. Chiedo alla signora quanto pago per un caffè ed un cornetto, e lei mi risponde 3 euro. Sì, forse a Rimini c'è gente che ruba e magari non solo di notte, meglio comunque andare via.
Beh non la ricordavo così Rimini. Chiedo alla signora quanto pago per un caffè ed un cornetto, e lei mi risponde 3 euro. Sì, forse a Rimini c'è gente che ruba e magari non solo di notte, meglio comunque andare via.
Mancano quasi 120 km, circa 3 ore nette di guida. Non c'è bisogno di fermarsi per la notte, sono ancora le 19.
Da Rimini parte un'altra statale che mi porterà fino a Bologna, la Statale 9, la vecchia Via Emilia. Ho molta confidenza anche con questa strada.
Ad un bar, prima di entrare a Forlì, un gruppo di motociclisti mi augura buona strada ed io a loro, vanno ad un raduno.
Da Forlì a casa è tutto un tiro a parte i due rifornimenti.
Ah no, mi son fermato a fumare una sigaretta con Andrea, a San Lazzaro di Savena, era di strada.
Alle 00:15, dopo due colpi di clacson, Federica si affaccia ed esultiamo!
Sono arrivato a casa.
Ho percorso Galatina-Bologna in vespa 50. Questa volta per intero!
Non so esattamente quanto mi è costato, quanto ci ho messo, quanti chilometri ho percorso... ci penserò poi ai dettagli.
E' stato un bel viaggio tutto sommato anche perchè su quella vespa eravamo in tanti, in un viaggio che vale di più proprio perchè condiviso.
E adesso ci riposiamo. Fino al prossimo viaggio.
Tweet |
Domenica, 20 Luglio, 2014 - 20:21