Gli interminabili lavori della Chiesa Madre

I responsabili diano qualche spiegazione ai galatinesi!

Caro direttore, questo è il terzo anno consecutivo che i galatinesi festeggiano i Santi Pietro e Paolo con la chiesa, a loro dedicata, in fase di restauro. L’impalcatura, “color celeste”, è ormai parte integrante dell’architettura. Anche quest’anno toccherà ad alcuni fedeli, in particolar modo a chi si siederà nella navata destra della chiesa, di partecipare alle Sante Messe in diretta video sul grande schermo. I lavori di restauro e risanamento conservativo per il consolidamento statico del controsoffitto ligneo della navata centrale e del recupero del ciclo pittorico dell'artista Vincenzo Paliotti, iniziati nel 2012, sarebbero dovuti terminare nel 2013 ma, a tutt’oggi, la navata centrale è occupata dal ponteggio “color turchino”.
I lavori a che punto sono? Mi sembra un tantino troppo tre anni di restauro per un controsoffitto! E’ inerzia degli addetti ai lavori oppure inoperosità della Sovvrintendenza? Forse Galatina non conta più niente per nessuno? Se questi lavori avessero interessato qualche opera pubblica di un qualunque paesucolo della grecìa salentina, certamente la consegna sarebbe stata più celere pur di decantare le lodi del politico di turno.
Mentre scattavo le foto che corredano questa mia missiva, un turista sviscerava tutto il suo disappunto perché era il terzo anno che veniva a visitare la splendida chiesa barocca e non riusciva ad ammirarne il suo interno. A quale Santo ci dobbiamo rivolgere?

Caro Vito, si spera che qualche spiegazione vogliano darla, oltre ai responsabili della Sovvrintendenza, anche e soprattutto il direttore dei lavori e l'impresa appaltatrice. Don Aldo Santoro, parroco della Chiesa Madre, è esasperato. I galatinesi hanno perso la pazienza. (d.v.)

Domenica, 22 Giugno, 2014 - 00:07

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