'Euritmica', il dono delle emozioni di due amici
Nella suggestiva cornice di Palazzo Micheli-Gorgoni si è inaugurata, il 16 aprile, la mostra “Euritmica” in cui si alternano opere di pittura di Marcello Toma e di scultura di Stefano Garrisi. A vederli, i due artisti, sembrano due amici che hanno deciso di far incontrare le proprie opere tra loro, per poi farle interagire con i visitatori. Sì, perché in questa mostra il visitatore non può passare passivamente davanti ad una tela o ad una scultura, non può limitarsi ad uno sguardo superficiale, ma sente la necessità di soffermarsi, di entrare visivamente ed emotivamente in uno dei diversi ingranaggi di Toma o in un passaggio di luce prodotto nella pietra da Garrisi.
Una mostra attiva, in un certo senso, che implica un coinvolgimento che va ben oltre il fatto estetico - è impossibile dire “mi piace…non mi piace…”- e spinge ad indagare il significato più profondo che il messaggio propone: la riflessione su ciò che si è e su ciò che si può diventare, ora facendo parte di un ingranaggio -minuscola ruota dentata di un più complesso sistema- ora uscendone per restare, per un momento, spettatore sospeso in una dimensione senza tempo. E ancora riflettere sul senso della propria libertà, che irrompe come fessura attraverso la pietra. Spazio e tempo, le due dimensioni da cui la nostra vita non può prescindere, sono così fortemente rappresentate in questa mostra fino a poterle quasi toccare come nella scultura di Garrisi, Clessidra, in cui lo scorrere della sabbia, al di là del contenitore, racconta che il nostro viaggio nel tempo è solo dal presente al futuro. Impossibile rimettere la sabbia nella clessidra. Impossibile viaggiare nel passato. Allo stesso modo gli ingranaggi di Toma fanno pensare ad un tempo infinito in cui ogni componente partecipa, col proprio movimento, come fosse un cuore pulsante, al ripetersi perpetuo di qualcosa di inevitabile.
Una mostra emozionante, ricca di spunti per una riflessione interiore a cui è bello non sottrarsi. Avremo tempo, fino al 27 aprile, per ammirare le opere numerosissime dei due artisti, Toma e Garrisi, che volentieri si soffermano a parlare con chiunque abbia voglia di condividere con loro le proprie impressioni.
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