La Cassazione conferma: 24 anni per l'assassino di Sergio Tundo
Provare a voltare pagina, definitivamente. E lasciare che il dolore per una morte assurda trovi un minimo di serenità. A questo aspirano i familiari di Sergio Tundo, il 40enne di Galatina che nel maggio 2009 fu ucciso a Tuglie per difendere la madre di un amico. La suprema Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dall'avvocato Luigi Corvaglia difensore dell'omicida gallipolino Luce Gaetano Bianco, confermando la condanna a 24 anni con l'accusa di omicidio di primo grado aggravato dai futili motivi e dallo stalking.
"La conseguenza che questa Corte ritiene di sottolineare - scriveva la Corte d'Assise nella sua sentenza, confermata dalla Cassazione in questi gironi - è che Sergio Tundo è stato ucciso perché ha compiuto un gesto di nobiltà. È stato ucciso a quarant'anni, con una giovane fidanzata e un lavoro onesto, con prognosi di vita enormi tranciate da un gesto folle, solo perché agì da buon padre di famiglia, da persona onesta".
La famiglia Tundo è stata assistita legalmente dall'avvocato Francesco Galluccio Mezio.
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