Galatinesi o cuccuásci, che almeno non siano autolesionisti!
Caro Dino, e… pensare che avevamo già comunicato alla grafica il titolo “L’estate della cuccuvàscia ritrovarsi a Galatina” quando una riunione di maggioranza si teneva a palazzo Orsini e, andando via, il più dòtto in fàtto di dialètti – bello il decasillabo con sin! - per non aver mai abbandonato la sua lingua madre (sarebbe ora che ammettesse la sua determinante influenza…) ebbe a dire cuccuáscia, a Galatina cuccuáscia. Si iniziò in questo modo a correre ai ripari non senza però consultare i sacri testi.
E dal Gerhard Rohlfs che tu – e non solo tu - giustamente citi è emersa “cuccuáscia, cuccuváscia, cuccuvásca, cuccuvèsca f. civetta” seguita dal riferimento al greco antico e moderno con le varie sigle tra cui L 6 e ga che poi ad onor del vero qualche confusione generano; nello sciogliere le abbreviazioni infatti si afferma “ga = Galatina L 6”. Di certo non c’è però confusione laddove lo stesso Rohlfs recita “cuccuásci pl. Nomignolo degli abitanti di Galatina [‘civette’]” ma allora?
Allora ecco che andando indietro ed attingendo alle reminiscenze scolastiche di greco antico, in questa nostra area linguistica anche greca, il pensiero è andato allo spirito aspro, che qualche bravo professore ci diceva segno di aspirazione della vocale per mantenere la traccia del digamma, lettera greca perduta nel tempo e poi ricomparsa nell’alfabeto latino come ‘v’. Sarà questo allora l’elemento che tra etimo più antico (maggiormente legato al greco) ed etimo più moderno porta ad introdurre la consonante? Se così fosse ci sarebbe posto per entrambi i termini con buona pace di chi grida all’errore e all’altrui ignoranza!
Certamente quel “váscia” è proprio galatinese simile nel suono “a ddu vole bbáscia” espressione tipica che frena ogni iniziativa anche di respiro pubblico: triste e inconcludente tiro al bersaglio di civette che vogliono impallinare se stesse, sciocca pratica di autolesionismo sociale e collettivo, spero proprio che così non sia e che, come tu auguri cuccuáscia o cuccuváscia l’estate galatinese possa volare, volare alto!
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