La scomparsa di Tommaso Conte e la gratitudine verso quanti sono stati vicini alla famiglia
A volte la vita si presenta con la freddezza impietosa di un foglio di carta su cui l’inchiostro traccia una diagnosi inaccettabile. Dapprima c’è lo sbigottimento e la mente si rifiuta di credere possibile tanta crudeltà. Poi subentra il dolore, sordo e violento che ti consuma l’anima. Ed è proprio in questo momento di estrema prostrazione che la vostra presenza è stata una solida àncora a cui ci siamo aggrappati per non annegare nel dolore.
Ci siete stati sempre vicini, anche se a mille chilometri di distanza, ci avete saputo confortare con discrezione, vi siete fatti carico di problemi che non avevamo la forza di affrontare, ci avete dato la lucidità che ci mancava. Siete stati per noi, come lo eravate per il vostro compagno e amico Tommaso, una famiglia, una grande famiglia accogliente, affettuosa, mai invadente.
Tutto ciò ci ha sinceramente commossi. Vi siamo profondamente grati di esserci stati accanto, grati per l’esempio di unità e dedizione. Grazie con tutto il cuore di essere stati i nostri moschettieri.
La nostra riconoscenza va, in modo particolare, al Comandante della 136ma Squadriglia Radar di Otranto, il maggiore Massimiliano Coluccia e al suo staff, al Comandante del Distaccamento di Otranto, il maggiore Francesco Ferente e a tutti i colleghi che hanno sentitamente partecipato al nostro dolore.
Rivolgiamo, inoltre, un sincero ringraziamento all’Associazione Arma Aeronautica di Galatina che ha onorato con la propria presenza la memoria di colui che ha chiuso le ali troppo presto.
Marco, Alberto e Mina De Pascalis Conte
Tweet |