Senti di dover scrivere, di dover dire. E senti di non dovere niente a questa vita, oggi così ingiusta e cupa. E poi senti che devi tutto proprio a questi respiri che ogni giorno ti mettono in piedi e che per Valentina invece sono stati difficili, lenti, trascinati, mescolati con coraggio a un sorriso speranzoso.
Senti questo e senti quello, ti fai spazio tra i perché mentre ti soffocano le cose che hai ancora da fare e poi di nuovo ti senti in colpa perché di obiettivi da raggiungere quell’anima fortemente fragile non ne ha più e tu non sai se ti meriti il futuro che sembra aspettarti dietro un angolo fiorito.
Senti di dover tacere e senti di dover gridare, senti di aver bisogno di conforto e senti di doverne dare.
Oggi siamo tutti trascinati dai flutti dell’incomprensibile, sbattuti contro spigoli taglienti, contro roccia ruvida. Valentina ci ha lasciato in eredità la sua giovinezza e noi siamo invecchiati tutti di colpo, impotenti e spaventati. Il rifugio della preghiera è di alcuni, il rammarico di ciò che non ha un seguito è di altri, la rabbia del voler tornare indietro e provare a cambiare le cose è di tutti.
La malattia ti impone il combattimento e sul ring ti mette all’angolo troppe volte. Capita di farla precipitare rovinosamente al tappeto, ma spesso vince lei. E poi? Finisce tutto? Niente più passato, niente più presente e meno che mai avvenire?
Valentina Capone, galatinese di 26 anni, ciò che non ha più è la sofferenza che fiaccava il fisico e lo spirito, ma la sua voglia di negare il ko al male è per sempre. L’amicizia e l’allegria sono per sempre. I sogni da affidare agli altri sono per sempre. L’audacia e l’amore sono per sempre.
Valentina è per sempre.

La salma di Valentina arriverà in serata a Galatina. I funerali saranno celebrati domani, domenica 18 marzo, presso la parrocchia di San Rocco alle ore 15.