"L'alta velocità fra Lecce e Brindisi sia solo l'inizio!"

Le sperimentazioni dell’alta velocità sulla tratta Lecce-Brindisi effettuate nei giorni scorsi sono senza ombra di dubbio un’ottima notizia per la Puglia e i pugliesi. Da tempo aspettavamo un segnale concreto da parte di Fsi circa la reale volontà di avviare un percorso di ammodernamento su tempi di percorrenza e messa in sicurezza delle linee ferroviarie a sud di Bari e queste sperimentazioni - per altro andate a buon fine - sono da considerarsi un primo passo in questa direzione. Certo, non siamo che alla schiarita che preannuncia l’alba, ma da qualche parte bisogna pur cominciare. Fondamentale, adesso, è continuare.
Se già a partire dal 2018 i pugliesi potranno godere dei miglioramenti sulla linea Lecce-Brindisi e poi anche sull’intera dorsale adriatica fino a Bologna (che potrà essere raggiunta in sei ore anziché sette), l’impegno della Regione Puglia nella programmazione con Fsi non può fermarsi a questo. Ci sono interventi oramai ineludibili. Come, ad esempio, il collegamento ferroviario tra l’aeroporto del Salento e le stazioni di Brindisi e Lecce. A Bari il collegamento stazione-aeroporto è già attivo da tempo e non è pensabile che l’unica alternativa per chi invece atterra al Papola-Casale sia lo spostamento su gomma, per altro deficitario anche quello. Lo stesso dicasi per l’alta velocità tra Napoli e Bari, infrastruttura che stando ai tempi forniti da Fsi dovrebbe concludersi non prima del 2025. Ebbene, in una logica non più prorogabile di avvicinamento infrastrutturale del Salento al resto d’Italia, l’alta velocità da Napoli non può e non deve fermarsi a Bari. Anche perché una Puglia letteralmente a due velocità sarebbe controproducente sotto tutti i punti di vista e non solo per i più lenti.

 

Domenica, 26 Novembre, 2017 - 00:05