Cerco di non essere un'idiota
Avete avuto mai la sensazione di voler essere qualcun altro? Ad esempio, di voler essere un ingegnere ambientale o un luminare appassionato di libri e belle arti, un professore di lettere classiche che conosce a menadito ogni opera artistica senza neppure dimenticare una sola pagina di storia della propria Città? Addirittura di essere un imprenditore del settore mense scolastiche o di rivestire i panni amorevoli e, nello stesso tempo, austeri di un dirigente scolastico? Avete avuto mai questo tipo di sensazione?
Tante volte mi sono interrogata sulla mia adeguatezza alla carica di assessore e più volte ho avvertito il disagio di chi ha poco a che fare con la gestione di settori particolari, lontani, seppur relativamente, dal proprio piano di studi.
Di certo, molti lamentano che io non abbia adeguati titoli in grado di giustificare la mia nomina ad assessore ma, di fatto, questo poco importa perché qualsiasi diploma di laurea finisce per svilire la natura stessa del ruolo istituzionale. L’assessore è la persona di fiducia del Sindaco, quella che gli siede accanto, lo accompagna nelle scelte, nella gestione del carico di lavoro e nella valutazione dei propri programmi settoriali. E questo lo si impara non sui libri ma nelle stanze, sulle scale e nei corridoi degli uffici comunali.
La consapevolezza nel riconoscere i miei limiti rappresenta la mia risorsa più grande perché non mi lascia mai in solitaria compagnia delle mie scelte, convincendomi che siano le migliori. Il riflesso di una matura ignoranza concede il privilegio di uscire dalla propria stanza, di ammettere di “sapere di non sapere” (caspita, l’assessore alla cultura ha citato Socrate!), di alimentare la curiosità e di trovare persone preparate e specializzate che mi accompagnano, con passione, lungo la strada della conoscenza.
Credo che nessuno sia nato già colmo di sapere così come sono certa che lo scambio interpersonale sia alla base dell’arricchimento del proprio sapere. Avere una conoscenza mnemonica e settoriale delle informazioni relative, tra l’altro, solo alle mie deleghe ridicolizza il ruolo stesso di assessore. Il mio compito è quello di intercettare falle e bellezze della Città, mettermi a disposizione e interagire tra gli addetti ai lavori, tra chi propone e promuove e l’Amministrazione tutta.
A prescindere dalla personale preparazione tecnica, che si subordina a quella personale. Perché senza buon senso, bontà e volontà il resto è carta straccia e si rischia di scrivere e muovere accuse spicciole al solo, frivolo scopo di far emergere se stessi. Insomma, una figura da idiota, come insegna il greco “idiótes” (colui che pensa solo a se stesso). Ah! Il significato di idiota l’ho appreso dal dirigente scolastico Maria Rita Meleleo durante una recente visita al Liceo classico. Così, per dire…
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