Mangiare bene fa bene al cuore

“Nutrizione e nutraceutica in cardiologia”, è questo il tema del V Congresso Ance (associazione nazionale cardiologi extra-ospedalieri) che si è tenuto sabato presso Ecotekne, in collaborazione con l’Ordine dei medici e l’Università del Salento. Le relazioni hanno illustrato le novità delle proprietà preventive e curative di alimenti nutraceutici in ambito cardiologico, cerebrovascolare e respiratorio.
«L’obiettivo – spiega Giuseppina De Benedittis, cardiologa della Asl di Lecce e consigliere Ance - è di sensibilizzare medici, infermieri, farmacisti e biologi sull’importanza della terapia con “nutraceutici”, un neologismo che combina un alimento che viene trattato estratto e purificato e diventa un farmaco. Cerchiamo di utilizzare gli elementi benefici degli alimenti per curare patologie come la dislipidemia, uno dei fattori di rischio che incide sul sistema cardiovascolare per il 35%».
Una delle lezioni magistrali è stata affidata a Raffaele De Caterina, direttore dell’unità di Cardiologia dell’Università di Chieti, che ha illustrato gli aspetti della variabilità inter-individuale della risposta alla caffeina che è il principale componente del caffè.
«Le risposte alla caffeina di due soggetti sono diverse – spiega il professore - Alcuni hanno spiccati aumenti di pressione e altri non li hanno. In alcuni aumenta il rischio di infarto e in altri no. In uno studio fatto da noi abbiamo trovato che un polimorfismo, ossia una variante del gene del recettore  alfa 2 adrenergico delle catecolamine, può condizionare la risposta pressoria».
Molto interesse ha suscitato lo studio condotto su donne in menopausa, affette da sindrome metabolica, da Anna Maria Giudetti, docente di Scienza dell’alimentazione all’Università del Salento.  «A queste donne -  spiega la docente - è stato somministrato dell’olio di Krill (estratto dai gamberetti di mare – ndr.), ricco di acidi grassi della serie omega 3 e abbiamo registrato dei dati interessanti sulla diminuzione dei fattori di rischio cardiovascolare».
«Oggi non si possono sottovalutare le conseguenze patologiche di comportamenti alimentari errati – ha ammonito Alessandro Distante, cardiologo e direttore del Centro Isbem di Mesagne – Dobbiamo prestare attenzione ai nostri comportamenti, agli stili di vita, all’ambiente e all’alimentazione. Dobbiamo quindi cominciare a essere saggi, equilibrati, culturalmente attrezzati per usare i cibi al meglio e prevenire le malattie».

 

Lunedì, 30 Maggio, 2016 - 00:03

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