"Liberiamoci in volo", i rapaci curati dal Museo di Calimera

"Le prossime civette verranno liberate a Galatina?"

Seconda domenica di marzo, giornata primaverile, ideale per restare un po’ all’aria aperta in attesa di un evento di eccezionale bellezza: l’ultima liberazione invernale di uccelli curati per mesi a Calimera, presso il Museo di Storia Naturale del Salento (www.museocalimera.it). Intere famiglie con bambini di tutte le età, incuriositi dalla presenza dei vari “ospiti” del centro di Calimera, hanno atteso con gioia che si concretizzasse sotto i loro occhi un sogno, il sogno di alcuni stupendi rapaci di tornare a volare.
Il primo ad essere liberato è stato un gheppio, giunto al centro lo scorso novembre per essere curato dalle ferite da arma da fuoco, sorte comune alla maggior parte dei rapaci diurni che vengono ricoverati a Calimera, quasi sempre colpiti da cacciatori, pur facendo parte di quella fauna protetta, la cui tutela dovrebbe stare a cuore anche a chi pratica ancora  la caccia, considerandola (chissà perché) uno sport. E’ stata grande l’emozione di vedere spiccare il volo ad una creatura che, senza le cure instancabili dell’equipe che lavora presso il centro, non avrebbe mai potuto ritornare in natura. Emozione che si è ripetuta alla seconda liberazione, un altro gheppio, e alla terza, una stupenda poiana, sequestrata dai Carabinieri presso un’abitazione, dove era stata privata della libertà, nutrita male tanto da dover essere curata per lungo tempo prima di vedere recuperata la sua capacità di volare e procacciarsi il cibo. Il suo primo volo, dopo tanto tempo, è stato seguito a lungo con applausi entusiasti, il suo volteggiare in cielo sfruttando il vento è sembrato a tutti un inno alla libertà.
L’ultimo ad essere liberato è stato un falco di palude anch’esso guarito faticosamente da ferite d’arma da fuoco, un altro successo raccontato con passione da Simona Potenza che, oltre a mettere fisicamente in libertà i rapaci, ha spiegato tutto il graduale percorso di recupero che attraversa una creatura ferita, prima di poter ritornare nel suo habitat. L’applauso dei presenti è stata la chiara manifestazione di gratitudine verso tutti coloro che, presso il  museo di Calimera, svolgono un’attività che contribuisce a rafforzare l’amore per la natura, anche attraverso visite guidate nel parco faunistico, e che merita per questo di essere incoraggiata e supportata.
L’idea di alcuni volontari del centro e il desiderio di noi galatinesi presenti a questo evento, sarebbe quella di organizzare la prossima liberazione di civette proprio a Galatina, da secoli rappresentata da questo piccolo rapace.

Lunedì, 10 Marzo, 2014 - 00:06

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