L'esempio di San Sebastiano

Uno di quegli appuntamenti che arrivano silenziosi, ma ai quali non si vuole rinunciare. Ognuno con la propria motivazione, ognuno con una devozione più o meno profonda. La festa di San Sebastiano è arrivata puntuale anche questo 20 gennaio e tutte le autorità civili e militari di Galatina, insieme al sub commissario Antonio Vincenzo Calignano, si sono ritrovate nella parrocchia sulla collina, dedicata proprio al patrono dei vigili urbani.
Tanti anche i colleghi di altri paesi, come ha ricordato Antonio Orefice, dirigente del corpo di Polizia Municipale, al termine della funzione, riassumendo tutto quello che quotidianamente gli agenti sono chiamati ad affrontare, in condizioni di ordinarietà e straordinarietà.
Il pensiero è andato agli immigrati che a fine anno sono arrivati nella nostra terra, ma è andato, su invito di Donato Negro, arcivescovo di Otranto che ha presieduto la cerimonia religiosa, anche a tutti i nostri connazionali che in queste ore combattono contro gli eventi del maltempo e del terremoto nel cuore dell'Italia.
"San Sebastiano si è fidato delle parole di Gesù - spiega Sua Eccellenza - Egli, che stava facendo carriera militare al servizio dell'Impero, davanti alla barbarie della persecuzione nei confronti dei cristiani non ha avuto dubbi su chi dovesse essere protetto e difeso".
Il martirio del santo di Narbona, anche quest'anno è stato un tacito monito a chi si dedica giornalmente al servizio del prossimo. Niente è scontato se non viene alimentato da un ardore sentito, da fiducia e pazienza. E la comunità guidata da don Dario De Pascalis non ha perso l'occasione per stringersi nella preghiera e nella festa per rinnovare ancora una volta il desiderio di solidarietà e giustizia all'insegna della fede.

Sabato, 21 Gennaio, 2017 - 00:07

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