Le PM10 superano i limiti nel Nord Salento
Le stazioni di rilevamento dell’Arpa posizionate a Campi e ad Arnesano hanno fatto registrare il maggior numero di sforamenti di tutta la Puglia dall’inizio dell’anno. Una concentrazione di polveri superiore ai 50 microgrammi per metro cubo che la norma fissa come limite giornaliero per la qualità dell’aria che respiriamo. Nell’area compresa fra Campi-Guagnano e Arnesano, proprio lungo l’asse nord-sud con la centrale Federico II di Cerano, le centraline hanno rilevato i superamenti più frequenti.
Salute Salento ha «visitato» i report giornalieri pubblicati dall’Arpa fino al 23 dicembre scorso,e ha rilevato 34 a Campi e 33 nel rione Riesci di Arnesano. I più alti in tutta la Puglia, se si esclude una micro area attorno a Torchiarolo dove i superamenti, a causa dei fumi dei camini delle case (avrebbe appurato l’Arpa), sono stati 55.
Gli sforamenti si spalmano soprattutto nei primi tre mesi dell’anno e, dopo il periodo estivo, da settembre a dicembre.
Non si capisce da dove hanno origine le polveri: dal deserto del Sahara, dall’attività produttiva delle fabbriche locali o dalle ricadute di attività più distanti? Per il momento la Procura ha avviato un’indagine.
Quel che è certo è che il numero massimo di 35 superamenti in un anno, fissato dalla normativa, sta per essere raggiunto dalle centraline di Campi e Arnesano. Non va molto meglio alla stazione di rilevamento di Surbo - Contrada Croce, che ha registrato 17 superamenti, compreso quello “inspiegabile” di sabato 17 ottobre scorso, quando la centralina ha «pesato» 190 microgrammi per metro cubo di polvere.
Nella circostanza l’Arpa ha riferito che «l'incremento maggiore di concentrazione si è avuto nelle ore pomeridiane. I tecnici della ditta preposta alla manutenzione hanno segnalato la presenza di un forte odore, tipico della combustione di biomassa e di scarti di vegetazione da potatura di ulivo nell’area attorno alla stazione di monitoraggio. In concomitanza ai picchi di PM10, si sono rilevati sensibili aumenti della concentrazione di altri inquinanti gassosi». Da notare che nei superamenti ricorre spesso la giornata di sabato.
Concentrazioni di PM10 superiori alla norma si sono avute anche alla stazione di monitoraggio di Guagnano, che dall’inizio dell’anno ha fatto registrare 13 sforamenti. Segue la centralina posizionata nei pressi dell’Abbazia di Santa Maria di Cerrate che ha marcato ben 11 superamenti, pur in assenza di opifici industriali nella zona.
Un contributo notevole di polveri arriva anche dalle alte quote. Si tratta di particelle di sabbia del Sahara, trasportate dalle correnti in quota. Per 6 giorni, dal 14 al 19 settembre 2015, l’intera regione – ha comunicato l’Arpa - è stata soggetta a fenomeni di “avvezioni sahariane”.
Come spesso accade, anche sul «mistero» dell’inquinamento atmosferico, probabile concausa dell’aumento di tumori nella provincia di Lecce, è arrivata prima la magistratura. Sei mesi fa il procuratore aggiunto Ennio Cillo ha avviato un’indagine.
Sullo stesso filone si erano mosse anche la Asl, l’Arpa e altre istituzioni (Provincia, Università, Cnr..). Nel 2013 era stata creata la Repol, la rete per la prevenzione oncologica, che intanto ha cambiato nome e che avrebbe dovuto essere presentata proprio nei giorni scorsi (si chiamerà Csa - Centro salute ambiente). Ma l’iniziativa è stata annullata per la seconda volta.
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