Le 'Mostruosità' di Giuseppe Pellegrino in una serata di emozioni

Giuseppe Pellegrino

Giuseppe Pellegrino, giocando col senso del proprio cognome, ha posto al centro della copertina del suo libro un viandante, un pellegrino, appunto, che armato solo di bastone e della voglia di andare, parte per il viaggio più straordinario: quello della vita, quello della ricerca di sé e del senso dell’esistere. La presentazione del libro, Mostruosità letterarie diario di auto-terapia, giovedì 7 novembre, ha regalato a tutti i presenti un momento di autentica gioia del cuore, un grande respiro dell’anima che ha goduto di parole dense di verità. L’autore, medico e psichiatra, ha raccontato il suo percorso di malato, del suo incontro con i “mostri” che ha sempre curato nei suoi pazienti, dei suoi “piccoli assaggi di morte”. Ma poi la rinascita attraverso la parola, attraverso l’irrefrenabile impulso di scrivere, scrivere per prendere coscienza della tempesta che tormenta l’anima, per guardare la verità di sé così com’è, senza veli e senza finzioni.
Chiaro ed esplicativo l’intervento di Ennio De Bellis che ha sottolineato l’importanza della nuova tendenza della medicina di riavvicinarsi alla Filosofia, riconoscendo l’inestricabile intreccio tra anima e corpo, tra malattia e infelicità del vivere.
Appassionanti, profonde e ricche di emozione le parole di Maria Rita Bozzetti che ha interiorizzato il pensiero dell’autore e lo ha poi rivelato, donando a tutti la chiave di lettura più autentica per l’interpretazione quanto mai fedele della poetica di Pellegrino.
La lettura di alcuni brani del libro è stata accompagnata dalla chitarra e dal canto di Chiara Papa che insieme al pittore Marco Morelli, ha contribuito a creare nella sala Pollio un felice abbraccio tra letteratura, musica e pittura.

 

Sabato, 9 Novembre, 2013 - 00:05

Galleria